Come avvenne nei giorni di Noè
11 NOVEMBRE (Lc 17,26-37)
Il peccato dell’uomo è pensare che la sua vita sia chiusa nel suo oggi. Lui invece è stato creato per creare a sua volta il suo futuro nel tempo e anche nell’eternità. Ad ogni uomo Dio comanda di creare il suo futuro nel tempo e nell’eternità dall’ascolto della sua Parola. Solo la Parola è l’albero sul quale matura il futuro di bene dell’uomo. Se il suo futuro è di bene sulla terra, sarà di bene anche nell’eternità. Se sulla terra il suo futuro è di male, anche nell’eternità sarà di male, perché sarà di perdizione e di tenebra. Sempre sarà di male, se sarà preparato sulle parole dell’uomo. Il comando all’uomo di creare il suo futuro gli fu dato al momento stesso della sua venuta sulla terra. Anzi Lui è stato creato con questa missione. Missione e creazione sono una cosa sola. Tu, uomo potrai esistere solo così, se vuoi essere uomo di vita. Se esisterai non così, sarai uomo di morte per la morte, non solo per te stesso, ma anche per gli altri.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra» (Gen 1,26-28). Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire» (Gen 2,16-17).
Sappiamo che l’uomo scelse per un futuro di morte. Ogni giorno sceglie per un futuro di morte e di distruzione di se stesso, degli altri, della stessa creazione. Gesù ci mette in guardia, ci avverte. O daremo al nostro presente una svolta radicale con la conversione e la fede nel Vangelo, oppure il nostro presente di morte sarà anche nell’eternità di morte. È il presente che genera il futuro. Il futuro eterno è frutto del presente. Quando però si aprono le porte del futuro eterno nessuno lo sa. Esso viene e quando viene è già venuto. Siamo già nell’eternità e nulla possiamo più fare per “aggiustare” in qualche modo il presente perché produca per noi un futuro di cielo.
Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Tra il presente e il futuro eterno vi è una imminenza e repentinità che neanche si può immaginare, in modo che anche all’ultimo istante si abbia la possibilità di rimediare in ciò che ancora potrà essere rimediato. Il diluvio venne all’improvviso e divorò tutti gli abitanti della terra. Così anche Sodoma e Gomorra furono distrutte nella notte. Per nessuno vi fu salvezza. Così avviene per il nostro futuro personale e per quello dell’intera creazione. In un istante si è nel tempo, un istante dopo si è nell’eternità. Un secondo prima si è nei vecchi cieli e nella vecchia terra e un secondo dopo si è nei nuovi cieli e nella nuova terra. Se non ci si prepara a questo evento, sia personale che cosmico, con la conversione e la fede nel Vangelo, con l’adesione vera a Gesù Signore, il futuro per noi verrà, ma non sarà di vita, bensì di morte eterna, così come di morte è il nostro presente. Ma oggi chi crede in questa Parola di Gesù Signore?
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la fede nella Parola.