Colui che mangia me vivrà per me
15 APRILE (Gv 6,52-59)
Il discorso di Gesù nella Sinagoga di Cafarnao non è incentrato sul dono parziale di Lui: o come parola o come eucaristia, ma sul dono totale di tutto se stesso: Parola, Eucaristia, Corpo reale, Corpo sacramentale, Corpo ecclesiale. Cristo va assunto nella pienezza della sua Persona, in ogni manifestazione di essa, in ogni suo frutto, in ogni suo dono. La parzialità non è Cristo. La parzialità non redime, non salva. Ogni eresia che è nata nel corso dei secoli, è sempre una scelta parziale di Lui. Si prende una cosa, si nega l’altra. Si sceglie per un pezzo di Lui, si rinnega l’altro. Si sceglie Lui e non la Chiesa, si sceglie la Chiesa e non Lui, si prende l’Eucaristia e non la Parola, si prende la Parola e non l’Eucaristia, si prende la Parola di Cristo e non la Parola dello Spirito Santo data a noi attraverso la Chiesa. La parzialità mai è generatrice di vera salvezza. Quando si prende Cristo in modo parziale, anche il modo parziale è preso parzialmente, non nella pienezza della verità del dono stesso che si prende.
Chi prende la Parola senza l’Eucaristia, mai potrà prendere la Parola nella pienezza della verità. Prenderà della Parola ciò che gli conviene. Non avendo tutto Cristo nel suo cuore, mai potrà avere Cristo Parola vera del Padre. Perché Cristo, Parola vera del Padre, è anche Chiesa, Corpo Mistico, è Pietro, è Apostoli, è Sacerdozio Ministeriale, è mille altre cose. Questa verità va detta. Chi ha tutta la Parola di Cristo, deve avere tutto Cristo e non una parte di esso. Non si ha la Parola di Cristo senza la Chiesa di Cristo. Non si ha la Chiesa di Cristo se essa non è fondata su Pietro. Non si ha la Chiesa fondata su Pietro se non viene fondata sull’Apostolicità. Così dicasi per coloro che prendono solo l’Eucaristia e non vogliono la Parola. Prendono una Eucaristia senza alcuna verità, perché la prendono escludendo i fratelli che sono essenza, sostanza dell’Eucaristia. Gesù e il suo Corpo, la sua Chiesa sono una cosa sola. Eucaristia e Chiesa sono una cosa sola. Chi mangia l’Eucaristia mangia la Chiesa e chi mangia, si nutre della Chiesa, non può lasciare coloro che Lui ha mangiato senza nutrimento.
Oggi vi è una grave tentazione in ordine all’Eucaristia. Si vuole l’Eucaristia per evitare ogni discriminazione, ogni differenza tra cristiano e cristiano. Non si vuole più che l’Eucaristia segni una linea di distinzione o separazione tra il cristiano che cammina nei comandamenti e il cristiano che ha il cuore lontano da essi. Si può anche dare l’Eucaristia, per motivi di gender ecclesiale, per evitare ogni differenziazione tra i cristiani, ma con quale frutto? Se chi chiede l’Eucaristia, la desidera per liberarsi dal suo stato di disobbediente a Dio, per ricevere quella forza divina e quella vita eterna perché si vuole vivere di Cristo, per Cristo, allora in questo caso il desiderio di purezza del cuore e della mente potrebbe essere vero voto che permette che l’Eucaristia possa essere donata. Il desiderio di purezza supplirebbe all’impurità del corpo. Ma se questo desiderio è assente, se la si vuole solo perché si intende abolire la differenza tra chi cammina nella verità e chi avanza nella falsità, allora è vero sacrilegio. Manca la purezza del desiderio, la volontà di essere di Cristo, di vivere per Cristo.
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
È il vero fine dell’Eucaristia, mangiare di Cristo per vivere per Cristo. Si vive per Cristo vivendo per Lui, per la sua Parola, per essere memoria vivente di Lui. Così chi vede lui vede Cristo allo stesso modo che chi vedeva Cristo vedeva il Padre. La verità di Cristo in noi è verità della sua Eucaristia. La falsità di Cristo è falsità dell’Eucaristia.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci tutto Cristo, sempre.