Chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici
28 OTTOBRE (Lc 6,12-19)
Gesù deve costituire il popolo della Nuova Alleanza. Sceglie i dodici patriarchi, segno delle dodici tribù di Israele. Ecco la prima differenza tra l’Antica e la Nuova Alleanza. Nell’Antica si era popolo di Dio per nascita. I dodici patriarchi sono i dodici figli di Giacobbe. Nella Nuova nulla è per nascita secondo la carne. Si è invece per scelta da parte di Cristo Gesù. Domani si è per scelta di quanti sono stati chiamati da Gesù Signore. Il chiamato chiama altri a seguirlo nella costruzione ed edificazione del regno di Dio, della Chiesa, sulla nostra terra. Nella Chiesa Apostolica solo una persona non fu scelta dagli uomini, ma direttamente da Gesù Signore. È Saulo di Tarso.
Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda (At 9,1-9).
Paolo annuncerà questa scelta come segno potentemente grande per attestare quanto alta, profonda, larga sia la misericordia del Signore. Se Dio ha scelto lui, può scegliere ogni altro uomo. Se ha perdonato lui, non vi sono persone che non possano essere perdonate. Tutti sono invitati a lasciarsi riconciliare con il loro Signore, Dio e Padre.
Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna (1Tm 1,12-16).
Oggi Gesù dona un grande insegnamento ai suoi discepoli. Se Lui, Dio, Figlio di Dio, Signore del cielo e della terra, non può portare da solo a compimento la missione di salvezza del mondo, nessuno di loro vi potrà riuscire. Quale dovrà essere la loro saggezza? Scegliere, scegliere, scegliere ogni giorno altri uomini che divengano insieme con loro costruttori del regno di Dio sulla terra. È un dovere che mai tramonta.
In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Chiamare altri perché condividano il ministero della Parola, divenendo amministratori della grazia di Dio, spetta prima di ogni altro ai successori degli Apostoli, poi ad ogni loro collaboratore, infine ad ogni altro discepolo di Gesù. Come Gesù essi devono chiedere questo dono al Padre celeste, passando le notti in orazione.
Vergine Maria, Mare della Redenzione, Angeli, Santi, chiamate operai per la vigna.