Chi può capire, capisca
12 AGOSTO (Mt 19,3-12)
Tra il Creatore e la creatura vi è l’abisso del mistero. Solo immergendosi in questo abisso è possibile conoscere il Signore. Senza questa immersione, anche il vero Dio, il vero Cristo, la vera Chiesa, saranno sempre un idolo, cioè una costruzione, una fabbricazione, un elaborato di mente umana. Che forse oggi Dio, Cristo, Chiesa non sono un idolo, una pura idea dell’uomo, anche se esplicitamente si fa riferimento alla Rivelazione, alla Tradizione, al sacro deposito della fede e alla sana dottrina?
Si tratta però di Rivelazione, Tradizione, sacro deposito della fede e sana dottrina stritolati dalla mente dell’uomo e ridotti in minuscola polvere. Mai da questa polvere potrà nascere nel cuore la purissima verità di Dio, di Cristo, della Chiesa, così come dal grano macinato, anche se seminato in grande quantità, potrà mai nascere lo stelo, la spiga, altri chicchi. Vi è una sola scala per poter salire e inabissarci negli abissi del mistero del nostro Dio: la Parola di Gesù vissuta in modo pieno e perfetto. Più si vive la Parola e più si conosce il Signore, Cristo, la Chiesa. più ognuno conosce se stesso. Meno si vive la Parola, meno si conosce, più si diviene fabbricatori di idoli.
Dio è dono di vita eterna. Chiede all’uomo di farsi anche lui dono di vita eterna. Il dono non si fa ad un altro uomo, un’altra donna, ad una istituzione, ad un ministero, ad una missione. Il dono si fa a Dio. Dio riceve il dono e se ne serve secondo la sua volontà. Dio crea la donna. Ne fa Lui un dono all’uomo. Non si tratta però di un dono momentaneo, ma perenne. L’uomo accoglie il dono di Dio, la donna accoglie il dono di Dio, diventano un solo dono. Quando questo dono è vero? Quando esso è nuovamente donato al Signore, perché sia Lui a farlo oggi e sempre dono di vita nella sua creazione. Dio ha deciso che il dono che Lui fa dell’uomo alla donna e della donna all’uomo è un dono che dovrà viversi nella fedeltà, nell’indissolubilità, nell’apertura alla vita, in un amore vicendevole che mai dovrà avere fine. Altre regole non sono da Lui conosciute e di conseguenza mai potranno essere giustificate o dichiarate lecite.
Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Dio però non prende un uomo per darlo ad un donna, lo prende anche per darlo al Figlio suo. Non ne prende però una parte. Lo prende tutto. Non per un tempo, ma per ogni tempo, per la durata della sua vita. Dato a Cristo, Cristo Gesù ne fa un suo ministro, un suo missionario, un continuatore della sua opera di salvezza. Ecco la verità dell’uomo: a lui è chiesto di farsi dono per il suo Dio. Fatta questa offerta, è il Signore che decide a chi farne dono: ad una donna, a Cristo, per un’altra forma e modalità di vita. Quando chi si è fatto dono comprenderà il suo mistero? Man mano che vive il dono secondo la Parola, seguendo le modalità di Gesù Signore. Se non vive nella Parola, ignorerà tutto di sé e di Dio e farà di se stesso un dono ai suoi capricci, ai suoi vizi, alla sua stoltezza ed empietà. Si distaccherà da Dio, prenderà vie che il Signore mai ha pensato per lui. Senza vita nella Parola, si è fuori del vero mistero.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero dono per il Signore.