vangelo del giorno

Chi non raccoglie con me disperde

3 MARZO (Lc 11,14-23)

Le parole che Gesù dice su se stesso sono chiare, ma anche eterne, intramontabili. Valgono per ogni uomo, ogni tempo, mai verranno meno: “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde”. Con questa verità eterna, Gesù ci vuole insegnare che solo Lui è, noi non siamo, gli altri non sono. Se non siamo e non sono, nulla possiamo fare per portare verità, giustizia, pace, luce, salvezza sulla terra. Chi raccoglie senza di Lui, disperde. Vive quella stessa condizione di dispersione denunciata da Dio per mezzo del profeta Aggeo.

«Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!”». Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo questa parola del Signore: «Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria – dice il Signore. Facevate assegnamento sul molto e venne il poco: ciò che portavate in casa io lo disperdevo. E perché? – oracolo del Signore degli eserciti. Perché la mia casa è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura per la propria casa. Perciò su di voi i cieli hanno trattenuto la rugiada e anche la terra ha diminuito il suo prodotto. Ho chiamato la siccità sulla terra e sui monti, sul grano e sul vino nuovo, sull’olio e su quanto la terra produce, sugli uomini e sugli animali, su ogni lavoro delle mani» (Ag 1,2-11).

Ora pensate, da oggi e per l’avvenire: prima che si cominciasse a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore, come andavano le vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di grano e ce n’erano dieci; si andava ad attingere a un tino da cinquanta misure e ce n’erano venti. Vi ho colpiti con la ruggine, il carbonchio e la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati a me. Oracolo del Signore. Considerate bene da oggi in poi, dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le fondamenta del tempio del Signore: ebbene, manca ancora grano nei granai? La vite, il fico, il melograno, l’olivo non hanno dato i loro frutti? Da oggi in poi vi benedirò!» (Ag 2,15-19).

Quanto Aggeo denuncia su un piano materiale, Gesù lo denuncia su un piano sia materiale che spirituale. Si scrivono dieci mila libri, nessuno li legge e a nessuno interessa il contenuto, salvo poi a citarli, per dichiararsi aggiornati. Si fanno mille omelie, nel cuore neanche penetrano. Se entrano nello spirito è solo per criticare, sparlare, mormorare. Si fanno tanti piani pastorali, ma i cuori non vengono convertiti né dai libri, né dalle omelie, né dai piani pastorali. Perché tutto questo lavoro si disperde? Perché Cristo non è al centro del cuore, non viene posto al centro del cuore di ogni altro uomo. È come se Lui fosse un accessorio, un di più, un’appendice.

Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». oi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

Cristo non può essere un’appendice, un accessorio, un soprammobile della fede o della religione. Cristo è il cuore, la vita, la verità, la luce di ogni uomo, di ogni religione. Non si mette Cristo, non si edifica Lui nei cuori, anche se pubblichiamo un milione di libri, teniamo dieci milioni di omelie e cento milioni di piani pastorali, tutto si disperde.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci ad edificare Cristo.