vangelo del giorno

Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande

26 SETTEMBRE (Lc 9,46-50)

Dalla verità di Cristo Gesù è la verità di ogni suo discepolo. Avendo i discepoli una falsa verità sul loro Maestro, mai potranno possedere una verità su di essi. Dalla falsità da essi coltivata su Cristo Gesù nasce la falsità che alimenta i loro desideri. Sembra di assistere a quelle lotte di Palazzo che hanno anche caratterizzato la storia di Davide. La lotta tra i suoi figli per impadronirsi del regno segna una pagina oscura anche per un re ricco di gloria come Davide. I suoi figli di certo non seguivano le sue orme.

Intanto Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: «Sarò io il re». Si procurò un carro, un tiro di cavalli e cinquanta uomini che correvano dinanzi a lui. Suo padre non lo contrariò mai, dicendo: «Perché ti comporti in questo modo?». Anche lui era molto avvenente; era nato dopo Assalonne. Si accordò con Ioab, figlio di Seruià, e con il sacerdote Ebiatàr, i quali sostenevano il partito di Adonia. Invece il sacerdote Sadoc, Benaià, figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il corpo dei prodi di Davide non si schierarono con Adonia. Adonia un giorno immolò pecore, buoi e vitelli grassi presso la pietra Zochèlet, che è vicina alla fonte di Roghel. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re. Ma non invitò il profeta Natan né Benaià né il corpo dei prodi e neppure Salomone, suo fratello.

Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: «Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, è diventato re e Davide, nostro signore, non lo sa neppure? Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella di tuo figlio Salomone. Va’, presentati al re Davide e digli: “O re, mio signore, tu non hai forse giurato alla tua schiava dicendo: Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul mio trono? Perché allora è diventato re Adonia?”. Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e completerò le tue parole».

Betsabea si presentò al re, nella camera da letto; il re era molto vecchio, e Abisàg, la Sunammita, lo serviva. Betsabea si inchinò e si prostrò davanti al re. Il re poi le domandò: «Che hai?». Ella gli rispose: «Signore mio, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore, tuo Dio: “Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul trono”. Ora invece Adonia è diventato re senza che tu, o re, mio signore, neppure lo sappia. Ha immolato molti giovenchi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab, capo dell’esercito, ma non ha invitato Salomone tuo servitore. Perciò su di te, o re, mio signore, sono gli occhi di tutto Israele, perché annunci loro chi siederà sul trono del re, mio signore, dopo di lui. Quando il re, mio signore, si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli» (Cfr. 1Re 1,5-53).

I discepoli di Gesù pensano ad un regno di questo mondo, ad una corte mondana, a dei poteri di prestigio e di gloria. Nei loro pensieri ancora non vi è nulla di divino. Gesù dovrà lavorare molto per condurli nella sua verità, dalla quale è anche la loro verità. Se Lui è il Re che regna dalla Croce, anche loro dovranno essere ministri che governano dalla Croce. Loro invece pensano di governare da troni di avorio o di oro.

Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Nel regno di Gesù le grandezze si invertono. Chi vuole essere grande, deve farsi il più piccolo. Chi vuole governare deve servire dall’ultimo posto. Chi vuole arricchire deve divenire il più povero per amore. Chi vuole innalzarsi deve annientarsi in una obbedienza a Dio per il compimento di ogni sua volontà. Tutte le regole e le usanze dei regni di questo mondo non valgono per il regno di Gesù perché il suo non è regno di quaggiù, ma di lassù. I discepoli si devono spogliare di ogni loro pensiero e desiderio, bruciarli nel fuoco e assumere solo i pensieri e i desideri di Cristo Signore. Perché questo avvenga il cammino ancora è troppo lungo. Ancora non si è giunti al Golgota.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la verità piena di Gesù.