CHI AMA DIO, AMI ANCHE SUO FRATELLO
VENERDÌ 10 GENNAIO (1Gv 4,19-5,4)
Amare Dio è obbedire alla sua Legge. Amare Cristo è obbedire alla sua Legge. Amare lo Spirito Santo è obbedire alla sua verità, alla sua mozione, alla sua conduzione. Basta prendere solamente gli inizi della Legge di Cristo e ci si accorgerà che essa è solo purissimo amore per il prossimo: “Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Cfr. Mt 5,1-48). Se la Legge di Cristo è tutta Legge di amore verso il prossimo, se la fede è obbedienza alla Legge di Gesù Signore, perché l’Apostolo Giovanni avverte la necessità di insegnare ai cristiani che amare Dio è amare anche il prossimo? E anche: che non si può amare Dio se non si ama il prossimo? La risposta è nella separazione operata dal cristiano tra fede ed opera, tra Parola e obbedienza, tra Vangelo e osservanza di esso.
Carissimi, noi amiamo Dio perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello. Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
Il vizio di ridurre la fede a sentimento non è stato solo di ieri, ma è anche di oggi, perché è di sempre. Oggi in verità vi è un vizio ancora più grave e pericoloso. Si è spostato l’asse dall’obbedienza alla Parola di Cristo Gesù, allo Spirito Santo, alla Chiesa, ad una obbedienza al proprio sentimento, proprio pensiero, propria volontà, dichiarando il proprio sentimento, pensiero, volontà, desiderio, pensiero, volontà di Dio. Abilmente lo si dice in forma negativa: Dio non può volere questo. Cosa non può volere Dio? L’obbedienza alla Parola di Cristo Gesù. Cosa non può volere Dio? L’obbedienza ai suoi Comandamenti. Cosa non può volere lo Spirito? L’obbedienza alla sua verità. Queste cose potevano essere di ieri, ma non di oggi. Oggi Dio non può volere questo. Cosa vuole allora il Signore? Vuole quello che io voglio, desidera ciò che io desidero, pensa ciò che io penso. Il Signore altro non vuole se non il peccato. Aberrazione.
Madre di Dio, Angeli, Santi, liberateci da questo vizio distruttore della Parola.