Che neanche uno di questi piccoli si perda
Is 40,1-11; Sal 95,1-3.10-13; Mt 18,12-14
6 DICEMBRE
Pensare in grande mai si potrà se prima non si pensa in piccolo. Occuparsi dei grandi problemi dell’umanità, della terra, del pianeta si può a condizione che ci si occupi contemporaneamente dei piccoli problemi della Chiesa, che poi sono i grandi problemi di cui essa sempre dovrà occuparsi, preoccuparsi, trattare con somma cura. Oggi si parla dei grandi problemi delle periferie, si dice che si deve uscire dal recinto, si discute di una Chiesa in uscita. Sono tutte cose santissime. È nella natura della Chiesa la missione. È nella sua vocazione raggiungere ogni uomo. È la sua missione occuparsi di ogni questione che riguarda l’uomo. La salvezza è di tutto l’uomo, di ogni uomo.
Questo posto come principio ed essenza della vita della Chiesa, Gesù ci avverte che nel cuore stesso della Chiesa, al centro di ogni istituzione, piccola o grande, universale o particolare, vi sono dei piccoli, degli smarriti, delle persone che sono nella sofferenza. Esistono soggetti al centro, oltre che in periferia, di cui ci si deve prendere cura, ponendo ogni attenzione, portando ogni sollievo, recando ogni conforto per il loro ritorno nella piena comunione di fede, carità, speranza. La missione della Chiesa sarà forte nelle periferie se sarà molto più forte all’interno di essa. Una Chiesa che lascia che al suo interno i suoi figli muoiano nella solitudine perché deve concentrare la sua attenzione all’esterno di sé di certo non è la Chiesa voluta e pensata da Gesù Signore.
Se osserviamo bene la vita di Cristo Gesù, Lui dedicò tutta la sua vita pubblica alla formazione, educazione, elevazione spirituale e morale dei suoi discepoli. Tutto quello che fece all’esterno, lo operò per la formazione di quanti erano con Lui. La Chiesa ha bisogno di curare se stessa se vuole essere incisiva nel suo lavoro all’esterno. A che serve portare pecore all’interno del suo ovile, se poi appena entrano in esso vengono contagiate da tutte le pecore già presenti in esso, affetti da ogni malattia e infermità della mente, del cuore dell’anima? Quanto Gesù diceva a scribi e farisei vale anche per la Chiesa. Anzitutto il Vangelo è scritto per la Chiesa, prima che per gli altri.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità (Mt 23,13-15.23-28).
La pecora che il pastore va a cercare, è quella che è già sua. È uscita dal cuore di Cristo, deve riportarla nel cuore di Cristo. Farisei e scribi non sono invitati da Cristo ad andare a cercare i pagani. Sono esortati ad accogliere i peccatori Giudei, offrendo loro il perdono di Dio, la sua grazia, la sua misericordia. Pecora smarrita è il Giudeo.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.
Oggi pecora smarrita è il cristiano che è nella Chiesa e al quale non si rivolge più neanche lo sguardo. O la Chiesa inizia a curare ogni suo figlio per riportarlo nel cuore di Cristo, o ogni sua opera sarà vana. Una Chiesa forte al suo interno sarà sempre Chiesa missionaria all’esterno. Una Chiesa debole all’interno sarà debole all’esterno.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci ad amare la Chiesa.