Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono (Gv 7,25-36)

Conoscere Cristo Gesù secondo verità piena, perfetta, divina e umana, eterna e nel tempo, di generazione e di incarnazione, di morte e risurrezione, di Dio e di Signore, di vero Dio e vero uomo, è umanamente impossibile. Il suo mistero è così alto, profondo, immenso, che diviene difficile gettare in esso lo sguardo pensando di afferrarlo tutto in una volta. Gesù è il Figlio Unigenito del Padre, è il Figlio da Lui generato nel seno dell’eternità, da sempre, in principio. Dio è da sempre, il Figlio è da sempre. Non vi è prima il Padre e poi il Figlio. L’eternità è anche della generazione del Verbo. “In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio”.

Il Verbo, il Figlio, è Dio, ma sempre rivolto verso Dio. È rivolto verso il Padre, guarda sempre verso di Lui in un eterno ascolto di amore e di obbedienza. Il Figlio vive per amare il Padre. Vive essendo dal Padre sempre. È impensabile che il Figlio possa vivere per un solo istante senza guardare verso il Padre, senza essere da Lui. Lui è il Generato Eterno. Lui è il Mediatore unico nella creazione: “Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”. Il Figlio non è però come un martello attraverso il quale il Padre forgia il nulla per fargli forma, consistenza, esistenza. “In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. La creazione vive perché il Padre ha comunicato in essa la vita del Figlio.

La vita del Padre è tutta del Figlio per generazione eterna. La vita del Figlio per creazione è stata comunicata a ciascuna delle creature secondo una modalità e una quantità specifica. Tutta la creazione visibile e invisibile, angelica, spirituale e fisica insieme, animale, vegetale, minerale, vive perché in essa vi è un soffio della vita del Padre comunicata per Cristo Gesù. La mediazione di Cristo non è solo strumentale, è anche mediazione di vita, di luce infusa e perfusa nella creazione. È per questa comunicazione o soffio di vita da parte di Cristo che la creatura spirituale, angeli e uomini, sono per natura di Cristo e tendono naturalmente a Cristo, come Cristo tende naturalmente verso il Padre. “Anima naturaliter christiana”.

Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?». I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose di lui. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. Gesù disse: «Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire». Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? Che discorso è quello che ha fatto: “Voi mi cercherete e non mi troverete”, e: “Dove sono io, voi non potete venire”?».

Si può anche dire: “Homo naturaliter christianus”. L’uomo è naturalmente cristiano. Tutta la sua inquietudine è in questa sua difficoltà di peccato di raggiungere, acquisire la sua verità che è Cristo. Lui è naturalmente cristiano e deve essere anche nella struttura del suo corpo, della sua anima, del suo spirito. Lo deve essere in ogni manifestazione del suo essere. Lui è vita e luce di Cristo e naturalmente tende verso la fonte eterna della sua vita e della sua luce. Poiché il peccato lo lega alla terra, da questo legame lui è distrutto. In questo legame si contorce, esplodendo in peccati ancora più gravi e pesanti. Questo Verbo che è luce e vita si fa carne, viene in mezzo a noi per ridarci la nostra verità, ricolmando il cuore della sua grazia.

Cristo è tutta la potenza eterna dell’amore, della luce, della grazia, della misericordia del Padre. Lui vuole fare esplodere in noi tutta questa ricchezza divina. Però prima deve esplodere dal suo corpo e questo avviene sulla croce. È dalla croce che si è riversato sulla terra questo fiume di vita eterna ed è in questo fiume che l’uomo deve immergersi se vuole ritrovare la fonte, la sorgente della sua vera vita, della sua vera luce. Senza questa immersione perenne, l’uomo è un accartocciato su se stesso, che geme e soffre, volendo generare se stesso, ma inutilmente, vanamente. Si vuole generare avvolgendosi ancora di più nell’orrendo peccato che lo stritola e lo uccide nell’anima, nello spirito nel corpo. Cristo è la verità di natura dell’uomo. Non è verità aggiunta, posticcia. È verità di fede perché verità di natura. Se non fosse verità di natura, non potrebbe mai essere verità di fede. La verità è di fede perché rivela la nostra natura.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci verità della vita di Gesù.