vangelo del giorno

Cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna

11 LUGLIO (Mt 19,27-29)

Ogni uomo pensa secondo la misura di santità che è nel suo cuore. L’uomo ancora “animale” o “naturale” pensa secondo la carne, mentre l’uomo “spirituale” o governato dallo Spirito del Signore pensa secondo pienezza di verità evangelica. Questa distinzione di pensiero, valutazione, discernimento è così rivelata da San Paolo.

Anch’io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo. (1Cor 2,1-16).

Pietro segue Gesù, cammina dietro di Lui, è però ancora uomo tutto “naturale”, tutto “animale”. Ancora non è pieno di Spirito Santo, non è stato trasformato in una persona tutta spirituale, governata cioè dal pensiero di Cristo Gesù. La sua richiesta sgorga da un cuore che ancora pensa in termini di interessi immediati, materiali. Gesù però non disdegna il cuore di Pietro e gli risponde secondo la misura della sua fede e del suo stato di elevazione o di crescita attuale. Attualmente è piccolo nella fede e Gesù lo rassicura in questa sua piccolezza. È proprio questa la saggezza di Gesù.

Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi.

Anche noi ogni giorno non ci troviamo dinanzi a persone altamente spirituali, persone che hanno superato il primo e il secondo grado del cammino ascetico e vivono quasi al sommo della perfezione unitiva con Dio. L’uomo che è dinanzi a noi è spesso un uomo “naturale”, “animale” che non comprende nulla del cuore di Dio. Anche a noi è chiesto di rivestirci della stessa sapienza di Gesù e nello Spirito Santo trovare quella giusta risposta che consente un progresso sempre più grande nella sequela di Gesù. Ora Pietro sa che non ha perso nulla. Sa che avrà cento volte tanto nel tempo e nell’eternità. Sa che con Gesù il guadagno è sempre alto, altissimo. Può seguirlo con la pace nel cuore. Poi domani crescerà e si accorgerà del suo pensare da bambino di un tempo e si meraviglierà della sua pochezza spirituale di allora. Comprenderà però che anche i suoi fratelli che oggi sono come era lui, hanno bisogno della sua grande saggezza per poter crescere come lui è cresciuto e divenire esseri “spirituali”.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la saggezza.