Testimonianza Casa della Speranza

Chi è davvero il povero e il malato? Le visite nella Casa della Speranza di Simeri Crichi

casa speranzaIn questo anno pastorale, come Movimento Apostolico, stiamo partecipando alla visita dei malati, offrendo il nostro servizio nella Casa Alloggio della Speranza di Simeri Crichi (Cz) ogni secondo e quarto giovedì del mese. È questa per noi una occasione positiva di comunione sia con chi ha bisogno ed è nella sofferenza fisica e/o spirituale, sia tra noi aderenti. Inoltre, in questo gruppo, coordinato da don Francesco Cristofaro, siamo inserite quattro consacrate laiche dell’Istituto secolare “Maria, Madre della Redenzione”. L’idea è quella di mostrare il volto dell’amore concreto, quello che non usa giri di parole, ma sa farsi prossimo all’altro, soprattutto al malato, al ‘povero’ che è necessario alla chiesa, visto che proprio chi è nel bisogno ci insegna qualcosa, ci arricchisce contro ogni logica dominante nel mondo attuale dove, al contrario, chi è fragile viene emarginato, calpestato senza pietà, considerato un intralcio da eliminare al più presto. Non è questa la logica di Cristo: Lui si è reso povero per salvarci, si è lasciato ferire per noi, segno di contraddizione che svela la futilità di ogni ricchezza se non è posta al servizio degli altri, trasformata in opera di misericordia. Cristo vede l’altro; è attento al bisogno dell’uomo. Così anche noi dobbiamo avere questi occhi di Spirito Santo che, prima di tutto, al malato portano la presenza viva della Parola di Dio. Certo, la visita agli ammalati in una casa di riposo è un’esperienza forte: costringe a guardarsi dentro, a fare un profondo esame di coscienza, a volgere lo sguardo a Gesù Crocifisso, isolando quello che è davvero essenziale nella vita. Allora provi a dare una nuova dimensione alla tua quotidianità, un valore nuovo alle cose, alle persone, offrendo un po’ del tuo tempo per portare un tocco di gioia e conforto a chi soffre o è solo. Ogni secondo e quarto giovedì del mese gli anziani della Casa della speranza sono lì ad aspettarci … Attendono un sorriso, una carezza, un po’ di compagnia, una canzone allegra, un’Ave Maria detta insieme. I loro sorrisi, i loro teneri abbracci sono un potente antidoto contro ogni tristezza e così ci si accorge del fatto che gli ammalati, i bisognosi siamo noi! Insieme a queste persone sofferenti ci si sente più vicini a Gesù. Quando, poi, è il momento di andar via, tutto si fa triste: domandano quando tornerai o se tornerai presto, ti abbracciano forte come se non volessero lasciarti mai. E tu porti via questi istanti preziosi, insieme a una briciola di malinconia compensata subito dalla speranza di aver lasciato nel loro cuore una traccia di gioia.

Proprio uno di questi giovedì trascorsi insieme mi ha commosso una nonnina: avevamo appena finito di fare un girotondo con sottofondo di chitarra, eravamo alla porta, pronti per andar via, ma pioveva. Molti di loro erano accanto a noi per accompagnarci. La nonnina ci ha dolcemente raccomandato di mettere il cappuccio perché faceva freddo … come una madre che fa la raccomandazione al figlio perché gli vuol bene. Ecco: questa è la prova del fatto che il Signore è misericordioso verso di noi se noi lo siamo con i nostri fratelli e trasforma proprio le persone più semplici in suoi strumenti d’amore.

Ringraziamo, quindi, Gesù per questa esperienza che ci permette di crescere nella carità. Ringraziamo la signora Maria Marino che sempre ha esortato tutto il Movimento Apostolico ad un amore grande verso i sofferente, gli ammalati, i bisognosi e i poveri e affidiamo tutti i malati alla Madre della Redenzione perché li consoli e li sostenga.

Anna Guzzi
Angela Valentino

Lucia Grande
Vittoria Colao
Rosa Colao
Rita Colao