Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
Le azioni dell’uomo rivelano cuore, mente, desideri, volontà, aspirazioni. Le opere mostrano se noi amiamo il Signore o non lo amiamo. Eva non ama il Signore. Neanche Adamo ama il suo Dio Creatore. Disobbediscono al suo comando che è di vita non per il Signore, ma per essi stessi. Neanche Caino ama il Signore. Non governa il suo istinto. Tanto meno lo ama Lamec. Si lascia governare dalla vendetta senza alcun limite, anziché dal perdono e dalla misericordia. Noè ama il Signore. Ascolta la sua Parola. Obbedisce alla sua voce. Salva l’umanità. Abramo ama il Signore. Offre sul monte il suo unigenito, il figlio che lui amava. Per questo olocausto offerto, ma poi risparmiato, Abramo porta la benedizione di Dio per tutti i popoli nella sua discendenza. Mosè ama il Signore, ma nell’amore deve crescere ogni giorno. Esaminando la vita di ogni persona della Scrittura Sacra di ognuna possiamo dire se ama o non ama il Signore ed anche la misura del suo amore. Non tutti amano il Signore allo stesso modo.
Quanto Gesù, che è vero uomo nel vero Dio e vero Dio nel vero uomo, ama il Padre suo, il suo Signore, il suo Dio? Possiamo noi misurare la grandezza del suo amore? Se esaminiamo la sua vita dobbiamo dire che non vi è sulla terra amore simile al suo. Lui nei cieli eterni e sulla terra vive solo per amare il Padre. Il Padre vuole redimere l’umanità. Il Figlio si offre per quest’opera che dovrà condurlo a morire sulla croce. Gesù discende dal cielo, si fa carne nel seno della vergine Maria. Si sottopone ad ogni obbedienza. Osserva ogni comandamento, ascolta ogni Parola, vive in mezzo a noi, ma solo facendo la volontà del Padre. Gesù non è dagli uomini. Non è dai loro peccati, dalle loro necessità, dai loro bisogni, dalla loro povertà, dalla loro ricchezza, dalla loro sapienza, dalla loro stoltezza, dalla loro bontà, dalla loro malvagità, dalle loro malattie, dalle loro sofferenze. In tutte le molteplici condizioni della vita dell’uomo, Lui è sempre dalla volontà del Padre. Nessuno ha potere sulle sue decisioni. Se opera un miracolo è per comando del Padre. Se guarisce è per volontà del suo Signore. Se si reca in un luogo anziché in un altro è sempre per volontà di Dio. Nulla è dalla volontà di Gesù. Lui della sua volontà, del suo cuore, della sua vita si è spogliato, si è svuotato per farne un dono al Padre.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alzatevi, andiamo via di qui» (Gv 14,25-31).
Gesù sa di ogni decisione presa dai Giudei sul suo conto. Sa che lo vogliono uccidere. Conosce tutte le loro trame. Ha appena svelato il cuore di Giuda e le sue intenzioni di tradire il Maestro. Sapendo che ormai l’ora di passare da questo mondo al Padre per Lui è venuta. Potrebbe di notte lasciare Gerusalemme. Ritornarsene in Galilea. In quella regione remota sarebbe stato difficile raggiungerlo e ucciderlo. Se lo avesse fatto, sarebbe stato vittima del suo cuore, della sua mente, dei suoi desideri, della sua volontà. Non sarebbe stato più dal Padre, ma da se stesso. Non avrebbe rivelato al mondo quanto grande è in Lui l’amore per il Padre. Gesù non fugge, non si nasconde. Sa che deve rendere gloria al Padre suo e gliela rende. Ma qual è la gloria che Gesù deve dare al Padre? Testimoniare al mondo intero che il Padre è fedele ad ogni sua Parola, promessa, giuramento, profezia. Quanto Lui ha promesso all’uomo, lo ha compiuto, lo sta compiendo, lo compirà in eterno. Gesù muore in croce per rivelare al mondo la giustizia del Padre suo. In Cristo tutte le parole del Padre sono stata realizzate. In Cristo tutte le parole del Padre si realizzeranno sempre. Cristo è la giustizia eterna e storica del Padre suo.
Quanto è detto di Gesù per rapporto al Padre, deve dirsi del cristiano per rapporto a Cristo. Ogni cristiano ama Cristo, se attesta al mondo, sempre, che in lui ogni Parola di Cristo si è compiuta, si sta compiendo, si compirà. Questo potrà avvenire solo nella più pura obbedienza alla sua Parola, al suo Vangelo, alla sua voce. Se il cristiano esce dall’obbedienza, mai potrà rendere gloria a Gesù Signore e il mondo mai saprà che Cristo è la giustizia di Dio sulla nostra terra e il cristiano la giustizia di Cristo nel mondo. Il mondo sa quanto io, cristiano, amo Cristo? Il mondo vede me, giustizia di Cristo in mezzo ad esso? Il mondo per me sa che ogni Parola di Gesù è vera? Se non lo sa, è segno che io non amo Cristo come Cristo ama il Padre. Vi è una separazione della mia volontà dalla sua e un distacco del mio cuore dal suo. Ma il cristiano per questo è stato costituito: per manifestare al mondo la giustizia di Cristo, a sua volta giustizia del Padre suo. Vedendo il mondo il cristiano giustizia di Cristo, giustizia di Dio, saprà che solo in Cristo si trova la giustizia di Dio e se lui vorrà essere giusto, deve entrare nella piena obbedienza a Gesù. Se si esclude Cristo, lo si rinnega, mai il mondo conoscerà la giustizia.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia nel mondo vera giustizia di Cristo.