Avvenne nel mare un grande sconvolgimento
Per la barca della Chiesa gli sconvolgimenti mai finiranno. Ne finisce uno e ne segue un altro, anche più sconvolgente del precedente. Quali sono le regole perché la barca della Chiesa mai naufraghi e mai venga inghiottita dalle onde selvagge e scaraventata contro gli scoglie dell’eresia, della falsità, del tradimento del Vangelo e della verità del suo Fondatore? La regola di salvezza è una sola: che nella Chiesa, nel suo Corpo, nella sua vita dimori Cristo Gesù, il vero Cristo Gesù, non un Gesù costruito dal cuore dell’uomo, elaborato dalla sua mente, formato dai suoi sentimenti, un Gesù fuso dal piombo della volontà e da desideri umani, così come i figli di Israele si fusero il loro dio con le collane d’oro delle donne o di altri oggetti. Questo Gesù “umano”, mai deve appartenere alla Chiesa. Quando anche un sollo suo figlio dovesse farsi un suo Gesù “umano”, è allora che la nave della Chiesa rischia di imbarcare acqua con pesanti conseguenze per la sua navigazione. Se poi questo Gesù umano è fuso coi pensieri dei teologi e dei ministri della Parola, allora veramente per la barca della Chiesa non vi sarebbe alcuna possibilità di attraversare il mare e giungere all’altra riva. Manca in essa il Gesù di Dio, il Gesù del Padre, il Gesù del Vangelo, il Gesù della sana dottrina e della purissima fede.
Ogni Apostolo è obbligato a vigilare perché il vero Cristo, il vero Gesù, il vero Redentore, il vero Salvatore, il vero Messia, il Vero Mediatore tra il Padre e ogni uomo, mai sbiadisca o perda qualche sua verità. San Paolo è un “creatore” di comunità cristiane. Vede la comunità di Corinto senza più il vero Cristo nella sua barca. La comunità è flagellata dall’immoralità e dalla falsa fede. È una nave senza timone e senza vele, in balia di se stessa. Non ha futuro. È prossima al suo naufragio e ad arenarsi nelle secche dei pensieri degli uomini, fino a scomparire come Chiesa del Signore Gesù. Anche la comunità dei Galati ha perso il suo punto di riferimento che è il Vangelo di Cristo Gesù e il Cristo Gesù del Vangelo annunziato loro da Paolo. Perso Cristo, smarrito il suo Vangelo, è una comunità governata dalla carne, che produce opere secondo la carne, incapace di produrre un solo frutto dello Spirito. San Paolo li ammonisce perché almeno non si scannino tra di loro. Anche la comunità di Tessalonica non stava tanto bene. Nel suo seno vi erano alcuni che vivevano disordinatamente, a causa di un errore teologico che guidava la loro mente e governava le loro decisione pratiche, quotidiane. Anche presso i Tessalonicesi Paolo dovette intervenire con energia e fortezza di Spirito Santo per mettere Cristo e la sua verità nei loro cuori. Quando Cristo è il risultato di una fusione di pensieri della terra, per la barca di Pietro non vi è futuro. Gesù deve rimanere nella sua pienezza di verità e luce. Basta un solo errore che si introduca nella Persona, nella missione, nella opera di Gesù, e la barca della Chiesa rischia di essere ingoiata dalle onde selvagge che sempre Satana le scatena contro.
Salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?» (Mt 8,23-27).
Oggi questo rischio è fortemente aumentato. Ogni notte è come se una “manna diabolica” e non più divina scendesse sui figli della Chiesa a modo di pulviscolo. Ogni pulviscolo è un errore su Gesù Signore, sul suo Vangelo, sui sacramenti, sulla Legge, su ogni singola Parola di Vangelo e di Scrittura Santa. Questa “manna diabolica” è simile ad una tempesta di sabbia che si abbatte contro la Chiesa di Cristo Gesù. Con una differenza. La tempesta di sabbia è visibile. La “manna diabolica” cade in modo quasi invisibile, ognuno respira i suoi errori su Cristo in modo indolore, insapore, inodore. Ogni granello di povere diabolica viene assorbito. Poi a lungo andare, come accade con la polvere di amianto o di biossido di silicio, rovina i polmoni della verità e conduce i cristiano a convivere con il cancro della fede nella sua anima. A questo punto non ci sono più rimedi e la morte della fede è assicurata. Ieri c’era Paolo che con fermezza di Spirito Santo interveniva con divina energia e smascherava ogni più piccolo pulviscolo di eresia e di falsità. Oggi non solo si consente al pulviscolo di creare il cancro della fede, si permette anche di ingoiare i più grossi e mastodontici pachiderma della falsità e dell’errore.
Oggi sì che Cristo Gesù va svegliato. Quello che abbiamo con noi nel cuore, nella mente, nei desideri, nello stesso corpo, rischia, a causa di questa “manna diabolica” con la quale quotidianamente ci nutriamo, di perdere tutti i tratti salienti del vero Gesù Signore. Dobbiamo gridare a Lui, a quello vero, al Cristo dei martiri e dei confessori della fede, che venga e riprenda il timone della sua barca. Non lo deve fare domani, ma oggi. Oggi abbiamo bisogno della pienezza della sua verità, della purezza della fede in Lui. Oggi abbiamo bisogno dello splendore del suo Vangelo e dell’integrità del suo mistero. Oggi Lui deve venire, riprendere la sua barca, porsi al suo comando, dirigerla nella volontà del Padre con il conforto dello Spirito.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dite a Gesù che venga senza tardare.