Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi
31 MAGGIO (Lc 1,39-56)
La Vergine Maria non si reca dalla cugina Elisabetta per una visita di cortesia, convenienza, consolazione umana. Lei non va da donna da un’altra donna, né da cugina da un’altra cugina, né da essere umano da un altro essere umano per congratularsi per la maternità inattesa, vero dono del suo Dio. Questi motivi vanno esclusi categoricamente, in modo assoluto. Lei va dalla cugina Elisabetta come vera Madre di Dio, come piena di grazia, verità, Spirito Santo, con il Signore che è carne nel suo grembo, con lo Spirito Santo che l’avvolge tutta con la sua luce divina.
La Vergine Maria entra nella casa di Zaccaria per portare in essa la Beata Trinità di cui Lei è pienamente colma, anzi stracolma, pienissima. Lei viene per recare in essa il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che oggi devono operare un secondo grande mistero nel seno di Elisabetta. Il primo miracolo è stato il concepimento nella sterilità e nella vecchiaia dei due coniugi. Il secondo prodigio è di ricolmare il bambino che è nel grembo di Spirito Santo assieme all’altro grande prodigio di rivelare ad Elisabetta che è in verità la cugina che è venuta a visitarla. Portata da Maria, la Beata Trinità prende possesso del bambino e lo inonda di Spirito Santo e di grazia celeste.
La Vergine Maria è immagine, figura e realtà della Chiesa e di ogni discepolo di Gesù. Ogni cristiano, ogni apostolo, ogni ministro della Parola, ogni figlio della Chiesa non deve andare nella casa del mondo da puro uomo, da uomo ad altri uomini, da fratello ad altri fratelli, da amico ad altri amici, da parente ad altri parenti. Il cristiano deve andare nella casa del mondo portando la pienezza della Trinità. Lui deve andare come vero figlio del Padre, vero fratello e corpo di Cristo Gesù, vero tempio dello Spirito Santo, cioè vero tempio della sua luce, verità, parola, grazia, santità, comunione, unità, gioia, pace, letizia spirituale. Se non porta sempre con sé la pienezza della Beata Trinità, lo Spirito del Signore sarà assente in lui e mai da lui si verserà nel cuore di quanti lui incontra per dare Cristo Gesù e il Padre celeste. Tutto è dal cristiano, se il cristiano porta in sé, con sé, tutta la pienezza della Beata Trinità.
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Elisabetta, piena dello Spirito Santo alitato su di essa dalla Madre di Dio, vede e canta la grandezza di Maria e del mistero che si è compiuto in Lei per la sua fede. Canta anche i prodigi che sono avvenuti nel suo seno. Giovanni il Battista ha esultato, si è rallegrato, perché si è visto pieno di Spirito Santo, avvolto da Lui, cosa mai avvenuta prima nella storia della salvezza. Maria, da parte sua canta il suo Signore, lo magnifica, lo glorifica, lo proclama eccelso, grandissimo, perché tutto è da Lui e per Lui. Lei non ha alcun merito. Tutto in Lei è per dono purissimo di Dio. È Lui che ha fatto grandi cose per Lei. È Lui che ha guardato la sua umiltà, ma è anche Lui che l’ha creata umile, pura, piena di grazia, ricolma di Spirito Santo. Lei è opera esclusiva di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ricolmateci di Spirito Santo.