Anziché cada un solo trattino della Legge

Non credo proprio che oggi questa parola di Gesù: “È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge”, metta in crisi vera una sola coscienza tra quanti dicono e affermano o fanno professione di cristianesimo, a qualsiasi confessione essi appartengano. Che le altre confessioni non credano in tutte le parole di Gesù, lo attesta la loro separazione e scissione dalla Chiesa che Cristo ha fondato su Pietro. La Chiesa di Cristo è quella fondata su Pietro, sempre che le Parole del Vangelo abbiamo ancora valore di fondazione della nostra fede: “Et ego dico tibi quia tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni caelorum et quodcumque ligaveris super terram erit ligatum in caelis et quodcumque solveris super terram erit solutum in caelis (Mt 16,18-19). k¢gë dš soi lšgw Óti sÝ e Pštroj, kaˆ ™pˆ taÚtV tÍ pštrv o„kodom»sw mou t¾n ™kklhs…an, kaˆ pÚlai ¯dou oÙ katiscÚsousin aÙtÁj. dèsw soi t¦j kle‹daj tÁj basile…aj tîn oÙranîn, kaˆ Ö ™¦n d»sVj ™pˆ tÁj gÁj œstai dedemšnon ™n to‹j oÙrano‹j, kaˆ Ö ™¦n lÚsVj ™pˆ tÁj gÁj œstai lelumšnon ™n to‹j oÙrano‹j (Mt 16,18-19). Si osservi bene: “La mia Chiesa – ecclesiam meam – mou t¾n ™kklhs…an – . Se la Chiesa di Cristo è fondata su Pietro, chi vuole essere Chiesa di Cristo deve fondarsi su Pietro. Sempre che le Parola del Vangelo abbiamo valore di fondazione per la nostra verità di fede.

Se Gesù dice che “È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge”, possiamo noi modificare una sola sua Parola? Possiamo dare ad una sola un significato diverso? Possiamo noi svuotarla delle sua verità eterna? Possiamo attribuirle contenuti che mai lo Spirito del Signore ha posto in essa? Il dramma cattolico dei nostri giorni è proprio questo. Si vuole dare ad ogni Parola di Gesù contenuti che non appartengono alla Parola. Per Gesù inferno è inferno, conversione è conversione, non ti conosco è non ti conosco, via lontano da me nel fuoco eterno è via lontano da me nel fuoco eterno, operatori di iniquità è operatori di iniquità, obbedienza è obbedienza, fedeltà è fedeltà, pentimento è pentimento, Vangelo è Vangelo. Così dicasi di ogni altra sua Parola: Pietro è Pietro, Apostoli sono Apostoli, missione è missione, insegnamento è insegnamento, sacramenti sono sacramenti, presbitero è presbitero, fedeli laici sono fedeli laici. È sufficiente che si svuoti della sua verità eterna e divina una sola parola o che si doni ad essa altri significati né voluti e né pensati dallo Spirito Santo, e tutto il Vangelo e la stessa rivelazione si trasformano in falsità. La Parola del Signore è come una ricca espressione algebrica. Se un solo segno, un solo numero viene modificato in essa, il risultato non sarà più lo stesso. Così oggi tutto il Vangelo è privato della sua forza di conversione, santificazione, rinnovamento dei cuori perché molte parole sono state private della loro verità di origine. Se il paradiso non è dono e frutto, ma solo dono, il Vangelo crolla.

Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole. La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi. È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge. Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio (Lc 16,13-18).

La Parola di Gesù è piena di eterna verità. I suoi discepoli devono scegliere chi servire, se Dio o la ricchezza. Si noti bene! Gesù non dice: “Non si può servire Dio e servirsi della ricchezza”. Dice invece: “Non potete servire Dio e la ricchezza”. Servire Dio è servire la carità, la verità, l’amore, la speranza, la misericordia, la giustizia, tutta la Parola, tutto il Vangelo. Se uno ha dei beni di questo mondo, ed è anche discepolo di Gesù, deve anche servirsi di essi secondo il mistero della libertà creato da Dio nel suo cuore. Di certo non si può servire la ricchezza che rende schiavi di essa e servire nello stesso tempo la misericordia e l’elemosina. Questo accade se il discepolo di Gesù non mette tutto se stesso e quanto possiede a servizio della libertà evangelica. La libertà di Cristo è da ogni peccato, ogni vizio, ogni attaccamento del cuore. La libertà di Cristo è della mente, dei pensieri, del cuore, della volontà, dei desideri, di ogni sentimento. La libertà di Cristo è la scelta dell’amore puro anche a costo di dare il nostro corpo in sacrificio e in olocausto per la salvezza di ogni nostro fratello. Libertà e schiavitù non possono convivere nello stesso cuore. O il cuore è libero o è schiavo. Se è libero, è libero da ogni cosa. Se è schiavo, è schiavo di ogni cosa. Libertà e schiavitù sono inconciliabili in eterno. Chi è di Cristo, chi si è dato alla sua Parola, non può darsi ad altre cose. Il dono è uno, perché il cuore è uno e indivisibile. Nessun uomo vive con due corpi, due cuori, due volontà, due desideri, due sentimenti. Uno è il corpo e una è l’anima. Corpo e anima e spirito possono essere dati ad uno solo: o a Cristo o al mondo, o liberi in Dio e nella sua verità, o schiavi di Satana e della sua falsità. Ognuno può scegliere, ma non può illudere se stesso. Mai.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberaci da ogni illusione e falsità.