Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù
Leggiamo questo brano del Vangelo e proviamo a sostituire Pietro con la Chiesa, con ogni discepolo di Gesù, con ogni cristiano. Al posto del cortile del sommo sacerdote, mettiamo il cortile della storia o dell’intera umanità. Poniamo il cortile di ogni religione esistente e non esistente sulla nostra terra. La Chiesa, il discepolo di Gesù, il cristiano è nel cortile del mondo. Qual è la differenza tra Pietro nel cortile del sommo sacerdote e la Chiesa, il discepolo di Gesù, il cristiano nel cortile del mondo? Pietro viene riconosciuto come appartenente a Gesù Signore e dovette giurare e spergiurare di non esserlo. Noi invece neanche veniamo conosciuti come appartenenti a Cristo. Il mondo neanche ci chiede chi siamo. Ci vede mondo con il mondo, falsità con la falsità, tenebra con le tenebre e ci considera parte integrante di esso.
Addirittura si verifica un evento sconcertante che lascia senza parole. Siamo proprio noi cristiani, noi Chiesa, noi discepoli di Gesù, a non volere alcuna differenza con gli altri. Vogliamo essere come gli altri, in tutto uguali a loro. Ma per essere uguali a loro, dobbiamo spogliarci del nostro segno di identificazione e di riconoscimento. Come un uomo che vuole essere un cane, un gatto, un topo, un bufalo, un aquila, si deve spogliare della sua vera essenza di diversificazione e di specificità, che è la sua anima spirituale, razionale, immortale, così dicasi per il cristiano, la Chiesa, il discepolo di Gesù. Egli deve spogliarsi del suo segno di identificazione che è Gesù Signore. Deve spogliare la sua anima della sua grazia, il suo spirito della sua verità, il suo corpo del sigillo di appartenenza.
Da tempio dello Spirito Santo e corpo di Cristo, deve divenire tempio di Satana e corpo del diavolo. È un prezzo altissimo che Chiesa, cristiano, discepolo di Gesù devono pagare. Devono vendersi Cristo, come Giuda, per poter essere come gli altri. Eppure questo avviene con estrema facilità. Gesù è barattato per una misera considerazione umana, un prestigio, una gloria effimera, un successo momentaneo, solo apparente. Non diciamo forse, noi chiesa, noi cristiani, noi discepoli di Gesù, che Gesù non serve nel dialogo ecumenico o interreligiosa? Non diciamo che la verità della Chiesa non serve per portare verità in questo mondo? Non diciamo che ormai battesimo, sacramenti, eucaristia sono questioni solo interne alla Chiesa, ma che in nessun modo interessano al mondo, dal momento che il mondo è già salvo?
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro». Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto (Mc 14,66-72).
Dobbiamo confessarlo. Chiesa, cristiano, discepolo di Gesù, si stanno presentando dinanzi al mondo con una falsa identità, una falsa immagine, una natura diversa dalla loro. La loro è una natura senza identità, perché la loro identità, specificità, diversità è solo Cristo Signore. Se Cristo non entra più nella verità della Chiesa, nella sua identità, specificità, unicità, essa non serve più al mondo. Essa serve al mondo nella misura in cui Cristo serve al mondo. Se Cristo non serve al mondo, neanche la Chiesa serve al mondo. Ma se la Chiesa non serve più Cristo al mondo, essa neanche a Cristo più serve. È un essere non solo inutile, ma dannoso, perché trascina tutto il mondo, ogni uomo, fuori della sua verità che Gesù Signore. La Chiesa è Cristo e Cristo è la Chiesa. Se la Chiesa non è Cristo, la Chiesa non è Chiesa.
Rinnega se stessa quella Chiesa che non è Cristo, che non manifesta Cristo, che non predica Cristo, non nelle cappelle private o nei monasteri lontani da questo mondo. Nei Cenacoli è facile dirsi Chiesa, cristiani, discepoli di Gesù. Chiesa, cristiani, discepoli di Gesù urge dirsi, professarsi nei cortili dei sommi sacerdoti, della filosofia, della scienza, della politica, delle religioni, delle università, delle scuole, della propria professione. Se il cristiano è Cristo e Cristo è il cristiano, se il cristiano non è Cristo sempre, non è cristiano. Se si dice cristiano, inganna se stesso. Dice ciò che non è, perché lui non è Cristo. Poiché solo Cristo è il costruttore sulla terra del vero umanesimo, se il cristiano non è Cristo, si vergogna di esserlo, abbandonerà il mondo alla sua falsità. Il mondo non ha bisogno di teorie umanistiche. Esso ha solo bisogno di un cristiano che sia Cristo. Non ha bisogno di un Cristo teologico o dogmatico. Ha bisogno del Cristo che è il cristiano. Il mondo ha bisogno di vedere Cristo al vivo nel cristiano. Solo da questa visione comprenderà chi è Cristo e lo amerà, lo sceglierà, lo seguirà.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci visione perfetta di Cristo Gesù.