Allora li prese con sé e si ritirò in disparte

La misericordia, quella vera, mai si potrà definire per legge. Per legge si può stabilire la giustizia, che ordina che si doni all’altro ciò che è dell’altro. A Dio deve essere dato quello che è di Dio, all’uomo quello che è dell’uomo. il Signore ha stabilito per tutti la fondamentale giustizia da osservare che sono i comandamenti. È giusto chi li osserva tutti e dieci. È ingiusto chi ne trascura anche uno solo. Non dona all’altro ciò che è dell’altro: di Dio o del prossimo. Oggi i primi tre comandamenti non fanno più parte della vera giustizia. Il quarto è assai lasciato alla libera interpretazione dei singoli. Il quinto solo per alcuni omicidi. Il sesto è stato cancellato. Il settimo ognuno lo vuole per gli altri. L’attavo solo per quando si è feriti nell’onore personale. Nono e decino cancellati. Questo significa che viviamo tutti di ingiustizia.

Una società che vive di grande ingiustizia verso Dio e verso il prossimo quale giustizia potrà creare, quali leggi può stabilire perché la giustizia risplenda sulla sua città? Ecco allora che gli uomini si offendono, si bisticciano, si accusano, si denigrano, si calunniano, parlano male gli uni degli altri sono per difendere leggi ingiuste, inique, inefficaci, buone a nulla. La giustizia di un popolo nasce dall’osservanza dei comandamenti del Signore, nei quali è stabilito il bene fondamentale di ogni persona. Quale giustizia vi potrà mai essere per una società nella quale si abortisce, si distrugge la famiglia, non si rispetta la vita, le persone vengono trattate senza alcuna verità, nella quale lo Stato Idolatra si fa signore del bene e del male e oggi anche manipolatore delle stessa natura dell’uomo? Senza vera giustizia non vi è futuro per alcuno.

È verità. Vi è oggi forse sicurezza per una sola persona? Nessuno è più al sicuro. Né in casa, né fuori casa, né da solo, né con altri, né in città e né nella campagna, né in guerra e né in pace, né nella ricchezza e neanche nella povertà. Ognuno cammina con lo spettro della morte dietro di sé. Avendo le moderne civiltà dichiarata inutile la giustizia che viene da Dio, ognuno si è fatto autore della sua giustizia. Gli Stati autori della loro giustizia. Le religioni autori della loro giustizia. I sindacati autori della loro giustizia. I datori di lavoro autori della loro giustizia. Filosofi, pensatori, antropologi, psicologi, attori, cineasti, politici, professori, alunni, maestri, dottori, teologi, moralisti: ognuno è creatore della sua giustizia. Si tratta però di una giustizia altamente ingiusta, perché quasi sempre contro la stessa legge della natura.

Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure (Lc 9,1-11).

Se non vi è possibilità di stabilire la giustizia vera per legge, avendo abolito la giustizia vera del Signore, possiamo mai pretendere di poter stabilire le leggi per la carità, che di per sé è senza alcuna legge, perché essa è demandata al cuore, alla sensibilità, alla compassione, alla misericordia, alla verità, carità, pietà? Un uomo fondamentalmente ingiusto mai potrà amare. Gli manca il fondamento del vero amore che è la perfetta giustizia. Nessuno potrà mai amare dall’ingiustizia, perché da essa mai si potrà operare la carità, la misericordia. Questa legge vale anche per la Chiesa. Se la Chiesa vuole essere misericordiosa, prima deve insegnare a tutti i suoi figli la legge della vera giustizia. Se la legge della giustizia non è data, non è insegnata, non è osservata, su quali fondamenti si potrà dare indicazioni per la carità e la misericordia?

Gesù è persona pienamente, perfettamente giusta. Vede i suoi discepoli affaticati dalla missione. Concedere loro un momento di riposo. Vede le folle affaticate e oppresse, le vede come pecore senza pastore. Il suo cuore freme di compassione e si mette al loro servizio, insegnando le cose di Dio e creando nei loro cuore la vera speranza. Gesù può essere persona veramente misericordiosa, perché prima di ogni cosa è persona veramente giusta.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci giusti per essere misericordiosi.