ALLORA COMPRENDERAI L’EQUITÀ E LA GIUSTIZIA

SABATO 11 LUGLIO (Pr 2,1-9)

La Parola del Signore che è la sorgente eterna di ogni vera equità e vera giustizia, va insegnata. Anche la sapienza va insegnata. Dal primo istante della creazione, Dio ha sempre insegnato all’uomo la via del bene perché la percorra e la via del male perché si tenga lontano da essa: “Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra»” (Gen 1,28). “Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire»” (Gen 2,16-17). “Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai»” (Gen 4,3-7). La fonte della verità è Dio, solo Lui. Si ascolta Lui, si vive secondo il suo insegnamento, si è nella vita. Non si ascolta, si muore.

Con la vocazione di Abramo, è il padre che deve trasmettere ai figli la volontà del loro Dio e Signore: “Il Signore diceva: «Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? Infatti io l’ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore compia per Abramo quanto gli ha promesso»” (Gen 18,17-19). Giacobbe così educa i suoi figli: “Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, ascoltate Israele, vostro padre! Ruben, tu sei il mio primogenito, il mio vigore e la primizia della mia virilità, esuberante in fierezza ed esuberante in forza! Bollente come l’acqua, tu non avrai preminenza, perché sei salito sul talamo di tuo padre, hai profanato così il mio giaciglio. Simeone e Levi sono fratelli, strumenti di violenza sono i loro coltelli. Nel loro conciliabolo non entri l’anima mia, al loro convegno non si unisca il mio cuore, perché nella loro ira hanno ucciso gli uomini e nella loro passione hanno mutilato i tori. Maledetta la loro ira, perché violenta, e la loro collera, perché crudele! Io li dividerò in Giacobbe e li disperderò in Israele” (Gen 49,2-7). L’esclusione dalla primogenitura dovrà servire loro perché sempre si ricordino che il male è male in eterno. Il male si perdona nel pentimento e nella conversione, mai diviene bene.

Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, se la ricercherai come l’argento e per averla scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca escono scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti il successo, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e proteggendo le vie dei suoi fedeli. Allora comprenderai l’equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene.

Perché il padre possa educare i suoi figli sulla via dell’equità e della giustizia è necessario che lui a sua volta si lasci educare da Dio. Chi si lascia educare da Dio, educa. Chi non si lascia educare dal Signore, mai potrà educare. La vera educazione è dono della propria vita di verità, giustizia, equità, santità, misericordia, mitezza, umiltà, obbedienza. Se l’educazione è fatta solo di parole, essa è inefficace. Non c’è la vita in quello che diciamo. Gesù sempre si lascia condurre dallo Spirito Santo. Conduce nello Spirito Santo, conducendo se stesso. Quando ci si separa dallo Spirito Santo non si educa più. Si danno dottrine, ma non educazione, perché non si conduce nello Spirito Santo, in Cristo, nel Padre. Si educa uscendo da noi stessi, ma per entrare in Cristo. Entrati in Cristo e fondati in Lui, si entra nel Padre e nello Spirito Santo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano si lasci educare per poter educare.