Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture
La Scrittura Antica ci rivela che il giusto vive di un solo desiderio conoscere la Legge del Signore, la Parola, i suoi decreti e insegnamenti e per questo chiede a Dio ogni luce, sapienza, intelligenza, forza, fede. Questa preghiera deve essere nel giusto senza alcuna interruzione.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti e la custodirò sino alla fine. Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore. Guidami sul sentiero dei tuoi comandi, perché in essi è la mia felicità. Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso il guadagno. Ecco, desidero i tuoi precetti: fammi vivere nella tua giustizia. Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore e insegnami i tuoi decreti. Io sono tuo servo: fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti. Perciò amo i tuoi comandi, più dell’oro, dell’oro più fino. Per questo io considero retti tutti i tuoi precetti e odio ogni falso sentiero. Tu sei giusto, Signore, e retto nei tuoi giudizi. Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti e con grande fedeltà. Io sono piccolo e disprezzato: non dimentico i tuoi precetti. I tuoi comandi sono la mia delizia. Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti: fammi comprendere e avrò la vita (Cfr. Sal 119 (118) 33-40. 121-128. 137-144).
San Paolo ci insegna che è dovere di carità e misericordia per colui che possiede la sapienza delle cose di Cristo Gesù chiedere la stessa sapienza e intelligenza per quanti non le possiedono. La carità cristiana è anche intensissima preghiera per ottenere la luce più pura e più santa per coloro che non la possiedono. “Signore, apri i loro occhi. Fa’ che ti vedano!”.
Continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore ( Cfr. 1,15-19. 3,14-19. 5,15-20).
Cristo Signore, nel Cenacolo, ascolta il grido dell’umanità che ha bisogno di comprensione delle Scritture Profetiche e apre la mente dei suoi discepoli perché comprendano. Quanto Gesù ha fatto con essi, essi dovranno farlo con ogni uomo. Di ogni uomo devono aprire mente e cuore perché la Parola e il mistero di Gesù Signore venga compreso con ogni sapienza e intelligenza.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio (Lc 24,36-52).
È vera missione di chi comprende aiutare chi non comprende. Gesù Signore va imitato. Lui ha aiutato la mente dei suoi discepoli con ogni segno e prodigio, rivelando la sua vera identità sul monte, vivendo tutta la volontà del Padre sul legno della Croce. Da risorto, prima ha aiutato i due discepoli sulla via di Emmaus, ora nel Cenacolo apre la mente ai suoi discepoli e dona ad essi l’intelligenza per la comprensione delle Scritture. Lo ha fatto Cristo, devono farlo i discepoli.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera intelligenza di Cristo Gesù.