Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!
26 OTTOBRE (Lc 13,22-30)
Secondo il Vangelo di Mattero, operatori di iniquità, o di ingiustizia, non sono necessariamente persone che hanno dedicato la loro vita alla malvagità, all’immoralità, ad ogni idolatria e superstizione. Sono persone che spesso vivono attorno all’altare, sui pulpiti, sulle cattedre, dedite anche alla preghiera e ad altre opere ritenute buone.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete. Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!” (Mt 7,13-23).
Se ancora andiamo a leggere le due parabole – quella delle dieci vergini e l’altra dei talenti – noteremo che le vergini stolte non fanno nulla di male. Sono lì ad attendere lo sposo che deve arrivare, assopite. Si erano soltanto dimenticate di prendere olio per le loro lampade. Erano poi andate a comprarne, nel frattempo lo sposo arriva e la porta si chiude per l’eternità. Il servo fannullone o infingardo neanche lui fece qualcosa di male agli altri. Non mise a frutto il talento del suo Signore. Lui fece il male non facendo il bene. Ogni talento dato da Dio deve fruttificare tanto bene per gli altri. Se non lo si mette a frutto, gli altri vengono privati del bene che Dio ha stabilito di dare. Anche quest’ultimo viene tolto dal regno. Se poi andiamo a riflettere sulla parabola degli invitati a nozze, uno fu tolto dalla sala del banchetto, perché trovato senza abito nuziale. Per tutti costoro non c’è posto nella casa eterna del nostro Dio.
Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Qual è allora la vera via che conduce nel Paradiso? Essa ha un solo nome: porta stretta. Porta stretta è Cristo Gesù, è la sua Parola. Chi prende la via della Parola e la percorre sino alla fine entrerà nel regno eterno di Dio. Chi prende o vie sue o vie degli altri, o vie filosofiche, o vie antropologiche, o vie scientifiche, o vie religiose, di certo non entrerà nel regno dei cieli. Nel Paradiso solo una via conduce ed è quella di Cristo Gesù e della sua Parola. Per quanti non conoscono la Parola, perché nessuno l’ha fatta loro conoscere, San Paolo annunzia che vi è la via della coscienza. Se la Parola di Gesù è così chiara, se è Lui che dice: “Non vi conosco. Voi, non so di dove siete”, perché oggi i suoi discepoli predicano tutti e tutti insegnano che la misericordia del Signore copre ogni peccato? Perché dicono che tutti saremo un giorno in Paradiso? Perché questa stridente contraddizione con la rivelazione di Cristo Gesù? La risposta non può essere che una: il cristiano non crede più nella Parola del suo Maestro. Vuole essere più buono di Dio e di Cristo Gesù e promette a tutti il Paradiso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la via stretta.