Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!
Operatori di ingiustizia non sono i malvagi, i reprobi, quelli che hanno votato e consacrato la loro vita al male. Lasciandoci aiutare dal Vangelo secondo Matteo è assai semplice sapere chi sono questi operatori di ingiustizia. Gesù sale sul Monte, dona la Parola ai discepoli, alla fine del suo discorso così conclude: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande” (Mt 7,21-27). Operatori di ingiustizia per Gesù possono essere tutti coloro che ricevono il Battesimo, la Cresima, l’Ordine Sacro, l’Eucaristia, la Penitenza, il Matrimonio, l’Unzione degli inermi. Possono essere teologi, maestri, dottori, profeti, esorcisti, predicatori, missionari. Ogni suo discepolo può essere un operatore di iniquità. Eppure alcuni gli dicono di aver profetato nel suo nome, nel suo nome di aver scacciato demòni, nel suo nome di aver compiuto miracoli. Ma cosa non hanno fatto per essere da Lui non conosciuti e dichiarati operato di ingiustizia. Non hanno vissuto la sua Parola.
Sempre il Vangelo secondo Matteo ci rivela qual è la porta stretta e quali sono i pericoli o gli ostacoli che ci impediscono di attraversarla: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete (Mt 7,13-20). Pericoli e ostacoli sono i falsi profeti, che vengono e ci offrono una parola diversa, differente da ascoltare, seguire, alla quale obbedire. L’unica e sola Parola di vita eterna è quella di Gesù Signore.
Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi» (Lc 13,22-30).
Il rischio che oggi tutti noi diveniamo operatori di ingiustizia, di iniquità, è reale più di quanto non si immagini. Prima di tutto perché gli stessi servi di Cristo e della sua Parola nel nome di Cristo, con la sua autorità, trasformano la Parola di Gesù a loro gusto e piacimento, mettendo in essa il veleno della falsità di Satana. In secondo luogo perché lo stesso Cristo Gesù oggi è stato relativizzato, spodestato della sua unicità di Mediatore tra Dio e l’uomo, come unica e sola via, sola vita, sola verità, sola luce, sola risurrezione, sola salvezza, sola redenzione, Sono pochi, anzi rari, oggi i discepoli di Gesù che affermano l’unicità di Cristo e della sua Parola, della sua Grazia e Verità, come via esclusiva per giungere al Padre, dopo aver lasciato e abbandonato per sempre il regno di Satana. Sono pochi, anzi rarissimi, coloro che ancora credono che solo il Vangelo è la Parola della salvezza dell’uomo. Ma sono quasi inesistenti quanti affermano che la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica è la sola mediatrice della Grazia e della Verità tra Cristo e ogni uomo sulla nostra terra. Se sono operatori di ingiustizia quanti non vivono la Parola di Gesù, noi che stiamo cancellando lo stesso nome di Cristo nella relazione con Dio, con quali parole domani ci respingerà? Con la parole di “traditori, rinnegatori, abietti, apostati, distruttori del Vangelo?”. Per noi la condanna sarà ancora più pesante. Chi distrugge Cristo nella sua unicità di mediazione, redenzione, salvezza, giustificazione, compiere opera diabolica. Così come compie opera diabolica chi cancella la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica come unica mediazione tra Gesù e l’umanità. Tolta la Chiesa, è tolto Cristo. Tolto Cristo nessuna via per andare al Padre. L’uomo diviene adoratore di idoli muti che non danno salvezza.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci confessori della verità di Gesù.