Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!
28 GIUGNO (Mt 7,21-29)
La via della salvezza è l’osservanza piena, perfetta, quotidiana, perenne del discorso della Montagna, che è la sintesi tutto il Vangelo. Ogni altra cosa, compresa la predicazione, i miracoli, la stessa profezia, la preghiera, la liturgia, i sacramenti, sono di aiuto perché si viva la Parola, mai sostituzione di essa. L’insegnamento di Gesù è chiaro, evidente, senza alcuna falla. Pensare diversamente è disonestà intellettuale oltre che morale, etica. Leggiamo un brando del programma di Gesù e capiremo.
Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi. Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. (Cfr. Mt 5,1-48).
La tentazione di ieri, di oggi, di sempre è quella della sostituzione, del cambiamento. Si abolisce la Parola e al suo posto si fa ogni altra cosa. Si toglie il Vangelo dalla nostra vista e in vece sua costruiamo una miriade di altre cose: riti, cerimonie, liturgie. Non crediamo che noi siamo stati chiamati a vivere tutta la Parola. Ogni altra cosa, se viviamo di Parola, diviene strumento e come tale ha il suo significato, valore, importanza. Se non viviamo la Parola, quanto facciamo mai sarà via di salvezza vera.
Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
La roccia della nostra stabilità eterna è la Parola di Cristo Gesù. Annunziare la Parola senza viverla, non ci dona salvezza. Anche pregare, ma non vivere la Parola, non dona vera salvezza. Scacciare i demòni negli altri e non scacciarli in noi, non dona salvezza. La Parola vissuta ci dona la salvezza. La Parola annunziata dona salvezza agli altri se quanti l’ascoltano la mettono in pratica. Anche la grazia è un mezzo, non un fine. Si attinge ogni grazia nel Signore, ma solo per vivere tutta la Parola di Gesù. Tutti i sacramenti sono per la Parola, non la Parola per i sacramenti. È verità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci a vivere di Parola.