A voi è stato dato il mistero del regno di Dio
Un uomo entra nel vero umanesimo nel momento in cui accoglie il mistero del regno di Dio che gli viene dato e si lascia interamente trasformare dalla grazia e dalla verità di Cristo Gesù. Incaricata di annunziare e dare il mistero del regno di Dio è la Chiesa. Lo annuncia attraverso la Parola del Vangelo. Lo dona attraverso la grazia dei sacramenti. Lo dona però a quanti accolgono la Parola e vogliono vivere secondo la verità in essa contenuta.
La parabola del seminatore ci rivela che da parte del Signore nessuno è escluso dal dono del mistero del suo regno. La Parola va data ad ogni uomo, senza alcuna distinzione. Tutti i popoli, tutte le lingue, tutte le culture vanno evangelizzate. La stessa parabola ci dice che non tutti accolgono la Parola. Alcuni sono strada. Su di essi mai potrà germogliare il seme di Dio. Altri sono terreno sassoso. Mancano di consistenza, fedeltà, perseveranza. Altri sono campo pieno di spine. Vizi, affanni, preoccupazioni per le cose di questo mondo soffocano il buon seme e impediscono che possa giungere a maturazione. Vi è però anche il buon terreno. Su di esso il buon seme produce ove il trenta ove il sessanta ove il cento per uno.
Oggi vi è un altro grave impedimento che ostacola la crescita del ben seme. È la seminagione di una falsa parola di Dio, di una parola senza la verità di essa. È come se nei cuori venisse seminata farina anziché buon grano. Farina e buon grano hanno la stessa composizione chimica. La farina manca però del germe della vita. Essa è composizione chimica morta. Il buon seme è composizione chimica viva, aperta alla nuova vita. Molta parola viene seminata, ma senza la sua verità. È data una parola che mai potrà aprire le porte del regno, perché è stata privata della sua forza di generazione alla vita nuova, che è la verità divina racchiusa in essa.
Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno» (Mc 4,1-20).
O ci decidiamo a dare al mondo la Parola del Signore con tutto il suo carico di verità e di vita eterna, oppure tutto quello che facciamo diviene opera vana. È la profezia che dona verità alla regalità e al sacerdozio. Se il ministero profetico è falso, falsi saranno anche gli altri due ministeri: quello della regalità e del sacerdozio. Saranno falsi perché privati della verità divina che li rende veri. Oggi è come se i figli della Chiesa avessero paura di predicare la Parola, annunziare Cristo secondo verità, testimoniare la missione che Gesù ha posto sulle spalle della stessa Chiesa. Se abbiamo paura di far risuonare integra e pura la Parola di Dio, quale mistero del regno possiamo noi dare? Urge convincersi che la Parola è tutto per la Chiesa e tutto inizia dalla Parola. Satana questo lo sa bene e per questa ragione si è impegnato a creare nella Chiesa un esercito di predicatori vani del Vangelo. Nell’Antica Scrittura sempre il Signore si lamentava che la sua Parola era stata ridotta a menzogna dalla penna menzognera degli scribi. Lamento di ieri che è anche lamento di oggi. Il mondo manca della pura Parola di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci datori della Parola vera di Dio.