A ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna
È verità dimentica da ogni uomo. Urge che venga rimessa nel cuore di tutti: anche di un solo granello di sabbia usato in modo arbitrario Dio ci domanderà conto nel giorno del giudizio. La sabbia è sua. Ogni granello è suo. A noi è stato dato permesso di usarla con diligenza, saggezza, somma sapienza, per il bene nostro e degli altri, mai per fini egoistici. Usare egoisticamente i doni di Dio è contro il precetto ricevuto. Dio ci chiederà conto nel giorno del giudizio. Niente che è di Dio può essere usato egoisticamente. Di niente ci si può appropriare perché è suo. A noi è dato solo l’uso delle cose, ma non le cose. Questo non significa che l’uso della proprietà di Dio non possa essere privato, a condizione che mai se ne faccia un uso esclusivo per se stessi. Dio vuole che una parte dei suoi doni sia sempre data a chi non possiede alcuna cosa. A chi solo la nostra giustizia per vivere. Non si tratta di carità, ma di giustizia. Dio dona perché noi doniamo. Dio è largo perché noi siamo larghi.
Tutti sono impegnati a costruire il nuovo umanesimo. Esso mai potrà essere costruito su precetti che sono di uomini, anche se nobili, giusti, veri. Ciò che viene dal cuore dell’uomo lascia il tempo che trova. Ciò invece che viene fondato sul cuore di Dio, rimane stabile in eterno. Ora il cuore di Dio dice che di ogni cosa che l’uomo fa, se non dona a Lui i frutti di giustizia che gli spettano, dovrà rendere conto. Se sarà trovato manchevole nel giorno del rendimento dei conti, mai potrà entrare nel suo Paradiso. È venuto meno nella Legge di giustizia data da Dio. Qual è questa Legge data da Dio? Di tutto ciò che Dio dona, per giustizia parte va a quanti non hanno ricevuto da Dio, non per elemosina, non per carità, ma per obbedienza al colui che ha dato più di quanto è necessario all’uomo per vivere. Dio dona perché l’uomo doni. Se l’uomo non dona, è un ladro. Si appropria di ciò che non è suo. Sottrae ciò che Dio gli aveva dato perché Lui lo desse ad altri. Questa ingiustizia esclude dal Paradiso.
Tutti i profeti sono stati mandati da Dio al suo popolo per ricordargli questa fondamentale, originaria, essenziale verità: tu, uomo, sei di Dio e dei fratelli. Devi dare a Dio e ai fratelli ciò che Dio ti ha dato: tempo, salute, doni naturali e soprannaturali, ogni grazia, ogni benedizione, ogni frutto della terra. Tu, uomo, devi riconoscere che il Signore è il tuo Signore e che ogni uomo è tuo fratello di sangue e come tale esso va anche riscattato con la tua vita. Tu, uomo, sei del Signore e dei tuoi fratelli, appartieni ai fratelli come appartieni a Dio. Non puoi essere solo di te stesso. Se ti fai solo di te stesso, sottrai a Dio e ai fratelli te stesso. Sottrai te come dono di Dio per aiutare i fratelli. Questa legge divina vale per ogni uomo: ricco, povero, sano, ammalato, solo, attorniato da una moltitudine. Tu, uomo, se vuoi essere vero uomo, devi essere sempre di Dio, da Dio. Non puoi nulla decidere da te stesso, né la guerra e né la pace, né l’abbondanza e né la povertà. Tutto per te dovrà essere pensato, voluto, deciso dal Signore.
Si mise a parlare loro con parabole: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra!”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono (Mc 12,1-12).
Gesù viene ucciso perché ricorda all’uomo che neanche la religione lui si può fare per conto suo e neanche può servirsi in modo egoistico, personalistico, ad uso e consumo provato. della vera religione. Questo è il frutto che Dio chiede all’uomo: essere sempre da Lui, per Lui. Essere sempre per gli altri, secondo la sua eterna e divina volontà rivelata, comunicata, manifestata. Essere dalla sua volontà anche in ordine alle più piccole cose della terra e della terra stessa. Se l’uomo non dona questo frutto di appartenenza, dipendenza, sottomissione, obbedienza, mai vi sarà vero umanesimo e dove l’uomo non è veramente umano, per la terra non vi sarà mai pace. L’insubordinazione dell’uomo al suo Signore genera morte in ogni settore della vita della terra. O Dio diviene il Signore dell’uomo, o l’universo sarà condannato ad una falsità perenne. Ogni falsità che si installa nell’universo produce solo morte. La vita è solo dall’obbedienza alla volontà di Dio rivelata, mai alla volontà di Dio pensata o stabilita dall’uomo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a dare il nostro frutto a Dio.