Non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità
5 GIUGNO (Mc 12,13-17)
A Gesù oggi vengono riconosciute dai suoi avversari delle qualità altamente divine. Solo Dio è verità eterna, assoluta, storica e metastorica. Solo Lui è rettitudine perfettissima, giustizia infallibile, equità senza alcuna ombra, correttezza piena e perenne. Nessun uomo possiede qualità così alte, durature, che governano tutta la sua vita.
Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti (Sal 24, 10). Le opere delle sue mani sono verità e diritto, stabili sono tutti i suoi comandi, immutabili nei secoli, per sempre, da eseguire con verità e rettitudine (Sal 110,7). La tua giustizia è giustizia eterna e verità è la tua legge (Sal 118, 142). La verità è principio della tua parola, resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia (Sal 118, 160).
Gesù è il vero Maestro secondo Dio. Non ci sono in lui parzialità, timore degli uomini, accondiscendenze umane, sudditanze psicologiche, asservimento ai potenti di questo mondo, piegamenti alle autorità religiose del tempo. Per insegnare secondo verità la via di Dio occorre essere totalmente liberi dagli uomini. Gesù non solo è libero. È la libertà fattasi carne, storia, vita umana. Questa è l’essenza di Gesù che i suoi avversari gli riconoscono, anche se questa attestazione serve come adulazione per intrappolare il Signore e farlo cadere nei loro tranelli.
Verità e libertà a nulla servono se non sono amministrate dalla più alta prudenza. Gesù è l’uomo saggio, anzi è la saggezza che sa sempre cosa si può dire e come dirla, cosa si può fare e come farla perché il male non si abbatta contro di Lui proprio in ragione di una parola detta o di un’azione posta nella storia. Gesù sa che anche il diavolo a volte dice la verità, ma per la rovina dell’uomo, non per la sua salvezza.
Mandarono da lui alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.
A Cesare si deve dare la sua immagine che è stampata su una moneta. Nulla di più. A Dio invece si deve dare l’immagine che è stampata nel cuore dell’uomo, nel suo spirito, nella sua anima nel suo corpo. L’uomo è per il Signore un “dio di carne”, un “dio creato”.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». (Gen 1,26-28). Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile. Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono. (Sap 2,21-24).
Gesù per questo è venuto: per insegnare ad ogni uomo come Dio deve vivere nella nostra carne. Facendosi obbediente a Cesare fino alla morte di croce. È questo il vero tributo che bisogna pagare a tutti i Cesari di questo mondo: la consegna del nostro corpo, sempre, fino al martirio. Gesù lo ha fatto. Anche noi siamo chiamati a farlo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci questa sublime via.