Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce
17GIUGNO (Mc 4,26-34)
La Parola di Dio si riveste di un mistero indicibile, divino, eterno. Un mistero che non dipende dalla nostra volontà. Ogni Parola di Dio contiene in sé stessa un germe che produce o un frutto di vita eterna o di morte eterna, di vita eterna per chi l’accoglie, di morte eterna per chi la rifiuta, la rinnega, la calpesta, non le presta la dovuta accoglienza. Il Signore attraverso il profeta Isaia così rivela questo mistero.
O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. Voi dunque partirete con gioia, sarete ricondotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spini cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non sarà distrutto (Is 55,1-13).
Anche San Paolo nella seconda Lettera ai Corinzi esprime e rivela questo mistero.
Siano rese grazie a Dio, il quale sempre ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde ovunque per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo per quelli che si salvano e per quelli che si perdono; per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita. E chi è mai all’altezza di questi compiti? Noi non siamo infatti come quei molti che fanno mercato della parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo. (2Cor 2,14-17).
Gesù conferisce alla sua Parola la stessa efficacia di ogni Parola del Padre suo. La sua Parola è Parola del Padre suo. Per questo essa produce sempre una volta che è stata seminata in un cuore. Nulla è più efficace al mondo di una Parola di Cristo Signore. Nulla produce in un cuore più del Vangelo della grazia e della pace.
Diceva: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Oggi si parla e ci si lamenta della nostra pastorale che è senza frutto. La ragione è una sola: non seminiamo più nei cuori la Parola onnipotente e creatrice di Cristo Signore. Diciamo invece e proclamiamo la nostra parola, le nostre esperienze, i nostri studi, le nostre ricerche, le nostre teologie, le nostre meditazioni. Diciamo il nostro cuore e non il cuore di Cristo Gesù. Diciamo la nostra volontà. Ignoriamo quella di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la vera Parola di Dio.