Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio
25 GIUGNO (Mt 7,1-5)
La potenza distruttrice dell’ipocrisia è tutta descritta nel Salmo. Contro questa potenza di morte vi è una sola via di salvezza: rifugiarsi nel Signore, nascondersi in Lui.
A te grido, Signore, mia roccia, con me non tacere: se tu non mi parli, sono come chi scende nella fossa. Ascolta la voce della mia supplica, quando a te grido aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio. Non trascinarmi via con malvagi e malfattori, che parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore. Ripagali secondo il loro agire, secondo la malvagità delle loro azioni; secondo le opere delle loro mani, rendi loro quanto meritano. Non hanno compreso l’agire del Signore e l’opera delle sue mani: egli li demolirà, senza più riedificarli. Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica. Il Signore è mia forza e mio scudo, in lui ha confidato il mio cuore. Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore, con il mio canto voglio rendergli grazie. Forza è il Signore per il suo popolo, rifugio di salvezza per il suo consacrato. Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità, sii loro pastore e sostegno per sempre. (28 (27) 1-9).
Dio non vuole figli malvagi, prepotenti, arroganti, giudici dei loro fratelli. Neanche l’uomo vuole fratelli così fatti. Non li vuole e per questo chiede al Signore che lo salvi.
Liberami, Signore, dall’uomo malvagio, proteggimi dall’uomo violento, da quelli che tramano cose malvagie nel cuore e ogni giorno scatenano guerre. Aguzzano la lingua come serpenti, veleno di vipera è sotto le loro labbra. Proteggimi, Signore, dalle mani dei malvagi, salvami dall’uomo violento: essi tramano per farmi cadere. I superbi hanno nascosto lacci e funi, hanno teso una rete sul mio sentiero e contro di me hanno preparato agguati. Io dico al Signore: tu sei il mio Dio; ascolta, Signore, la voce della mia supplica. Signore Dio, forza che mi salva, proteggi il mio capo nel giorno della lotta. Alzano la testa quelli che mi circondano; ma la malizia delle loro labbra li sommerga! Piovano su di loro carboni ardenti; gettali nella fossa e più non si rialzino. L’uomo maldicente non duri sulla terra, il male insegua l’uomo violento fino alla rovina. So che il Signore difende la causa dei poveri, il diritto dei bisognosi. Sì, i giusti loderanno il tuo nome, gli uomini retti abiteranno alla tua presenza. (Sal 140 (139) 1-14).
Ora se noi non vogliamo che fratelli malvagi, cattivi, ipocriti inquinino di male e di cattiveria la nostra vita, la stessa verità vale anche per noi. Anche noi dobbiamo mettere ogni attenzione perché non siamo per i nostri fratelli empi, malvagi, cattivi, giudici spietati, senza misericordia, carità, compassione, vera commiserazione, grande pazienza, infinita sopportazione. Gesù ci vuole persone che sappiano amare l’altro, mostrando ad esso non la nostra pochezza spirituale, ma la sua stessa infinita carità.
Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Come potrà avvenire tutto questo? Potrà avvenire se mettiamo nel cuore e nella mente un pensiero nuovo: l’altro ci è dato perché noi lo salviamo, la redimiamo, lo conduciamo nella verità e nella carità di Cristo Gesù. L’altro ci viene affidato da Dio nel grande cumulo dei suoi vizi, difetti, peccati, stoltezza, insipienza, empietà, idolatria, superstizione, cattiveria del cuore e della mente, perché noi lo facciamo santo. Lo faremo santo non svelandogli i suoi peccati, ma mostrandogli la nostra grande santità. Non condannandolo per la sua cattiveria, ma rivelandogli la nostra infinita carità. Non giudicandolo e condannandolo, ma perdonandolo sempre, qualsiasi cosa lui faccia contro di noi. Non lamentandoci di lui, ma pregando il Padre perché lo immerga e sommerga nella sua grazia e lo trasformi in nuova creatura. L’altro si salva se noi con la pazienza di Cristo Gesù lo prendiamo per mano e offriamo per lui al Signore la nostra vita come sacrificio, olocausto, riscatto per la sua santità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci questa via divina.