Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
29 GIUGNO (Mt 16,13-19)
Nella storia della salvezza il posto è dato sempre da Dio. Dio, nella sua sapienza infinita, imperscrutabile a qualsiasi mente umana, predispone ogni cosa per il bene più grande delle sue creature. Anche il profeta potrebbe essere indotto nell’errore, anche lui potrebbe lasciarsi condizionare dalla visibilità. Ce lo attesta Samuele.
Il Signore disse a Samuele: «Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho ripudiato perché non regni su Israele? Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Samuele rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il Signore soggiunse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: “Sono venuto per sacrificare al Signore”. Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti farò conoscere quello che dovrai fare e ungerai per me colui che io ti dirò». Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «È pacifica la tua venuta?». Rispose: «È pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore. Santificatevi, poi venite con me al sacrificio». Fece santificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. Quando furono entrati, egli vide Eliàb e disse: «Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!». Il Signore replicò a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore». Iesse chiamò Abinadàb e lo presentò a Samuele, ma questi disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare Sammà e quegli disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge». Samuele disse a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!». Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi. Samuele si alzò e andò a Rama. (1Sam 16,1-13).
Vi sono Dodici Apostoli. Ognuno di loro preme per avere il primo posto, per essere al vertice. Alcuni di loro con sfrontatezza lo chiedono anche. Gesù non cade nel loro tranello e nelle loro infinite, interminabili discussioni. Lui farà solo ciò che il Padre gli indicherà. Sceglierà colui che il Padre ha scelto. Quanta contraddizione con le nostre scelte, con l’attribuzione di questo o di quell’altro incarico, di questo o quell’altro ministero nella Chiesa e nella società. Favoritismi, amicizie, pressioni, ricatti, correnti, cordate, lettere diffamatorie, prese di posizioni acritiche, orientamenti pilotati di giudizio, esplosione del peccato in tutte le sue forme, debolezze e fragilità, raccomandazioni di poteri forti, molteplici influenze sia negative che positive. Quanto nelle nostre scelte vi è di volontà di Dio e quanto invece è la volontà dell’uomo che si impone e trionfa? Quanto vi è di divino e quanto vi è invece di umano? Sappiamo che in Gesù tutto è tremendamente divino. Nulla vi è di umano. Tutto è dal Padre.
Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Pietro non conosce Cristo Gesù per scienza umana, per apprendimento dalla storia, per l’esperienza diretta avuta con Gesù. Sa che Lui è il Messia di Dio per rivelazione del Padre. Anche se ancora imperfetta, la scienza di Pietro è da Dio. Perché il Signore gli ha dato questa scienza e questa conoscenza? Perché lo ha scelto per essere il fondamento perenne della sua Chiesa. La Chiesa di Dio, quella vera, perfetta, santa, operatrice di salvezza è quella fondata sopra di lui. Le altre Chiese non sono perfette.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi. Fateci della vera Chiesa di Dio.