Costui è l’erede. Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!
Contro Gesù Signore vi sono due peccati: il primo che è perdonabile, il secondo che non è perdonabile. Tutti i peccati commessi contro Gesù di calunnia, menzogna, falsa testimonianza, condanna a morte, sono perdonabili, perché sono peccati contro il Figlio dell’uomo. Il peccato di rifiuto di credere in Lui, vero Messia di Dio, dopo la sua gloriosa risurrezione, è contro lo Spirito Santo ed è imperdonabile. Quando questo peccato è commesso, si è rei di morte eterna. Secondo questa verità va interpretato e compreso tutto il Vangelo. Anche perché è Gesù stesso che chiede al Padre, mentre è in croce, che perdoni loro perché non sanno quello che fanno.
Di nuovo disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite» (Gv 8,21-29).
Perché i peccati fino alla crocifissione sono perdonabili e quello dopo non è perdonabile? Perché prima ancora tutta la Scrittura non si è compiuta. Qualche dubbio sarebbe potuto anche sorgere nel cuore. Dopo la crocifissione, con la risurrezione gloriosa di Gesù, nessun dubbio potrà più sorgere. Lo Spirito Santo ha chiaramente attestato, testimoniato che Gesù è il Signore, il Cristo, il Salvatore, il Redentore. Ne è anche prova che dopo la sua risurrezione, Gesù non mandò i suoi discepoli nel mondo. Li mandò nel mondo, ma iniziando da Gerusalemme. Gesù offre la grazia della conversione a tutti coloro che lo avevano crocifisso. È il rifiuto della verità testimoniata dallo Spirito Santo e della grazia offerta della conversione e della salvezza, per la fede in Cristo Gesù, che fa sì che il loro peccato non sia più perdonabile. Ora che la Scrittura si è tutta compiuta in ogni profezia, promessa, parola, giuramento, non si può più dubitare sulla verità di Cristo Signore. Chi rifiuta Lui, rifiuta il dono della salvezza di Dio e muore nel suo peccato. Non perché ha crocifisso Cristo, ma perché ha rifiutato la salvezza.
Poi prese a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo. Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote. Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via. Disse allora il padrone della vigna: “Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l’amato, forse avranno rispetto per lui!”. Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: “Costui è l’erede. Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!”. Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri». Udito questo, dissero: «Non sia mai!». Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse: «Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo? Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato». In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l’aveva detta per loro (Lc 20,9-19).
La vigna non è tolta ai Giudei perché hanno ucciso Gesù Signore. È tolta loro perché hanno rifiutato di divenire tralci dell’unica vera vite che è il Cristo di Dio. Con Cristo finisce comunque l’antico regno, l’antico popolo, l’antica alleanza, l’antica via della salvezza. Questa decisione e questo decreto della fine di ciò che è antico sono stati profetizzati da Dio per mezzo di Geremia. L’antico è finito. Con Cristo inizia il nuovo. Si diviene una cosa sola con Lui, si entra nel nuovo di Dio, si diviene nuovo popolo, si è nuova via di salvezza. Si rifiuta Cristo e si rimane nell’antico, si è fuori di ogni via di salvezza. Non si è nella salvezza per sé e neanche si è via di salvezza per gli altri. Dio non toglie nulla a nessuno. Dio dona a tutti Cristo come sua nuova, unica, definitiva, eterna via di salvezza e di redenzione. Si diviene con Cristo una cosa sola, si è salvi e si diviene via di salvezza. Si rifiuta Cristo, non si è salvi, non si è via di salvezza. Non si è, non per decisione di Dio, ma per propria personale scelta. Il regno è tolto a quanti decidono di non essere regno in Cristo. È l’uomo, ogni singolo uomo, il responsabile di tutto ciò che accade nella sua vita. Chi tenta e chi si lascia tentare sono ugualmente responsabili, ognuno secondo la gravità del suo peccato. Se un anziano del popolo decide per la non fede in Cristo, un altro anziano non è scusato se si lascia influenzare. Ognuno è responsabile per il suo rifiuto.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, donaci la grazia di accogliere Cristo.