Aprì loro la mente per comprendere le Scritture
Nessun uomo deve pensare, agire, decidere, volere, stabilire, operare con la mente di un altro uomo. Nessun uomo è Dio per un altro uomo. È questa la tentazione: indurre un altro a pensare con la mente della creatura anziché la mente del suo Creatore, manifestata nella sua Parola. Quando Eva pensò con la mente di Satana, smise di pensare con la mente di Dio. Cadde nella tentazione. Quando Adamo pensò secondo la mente di Eva, il peccato fu consumato e l’umanità cadde in un processo di morte inarrestabile. Quando Darwin pensò l’universo animale, vegetale, minerale come frutto di se stesso, molti iniziarono a pensare con la sua mente e oggi ci troviamo dinanzi ad un uomo che è pensato meno che una macchina. Da quel pensiero che ha privato l’universo della verità di Dio in esso, siamo giunti ad aver un uomo senza verità. Ma un uomo sena verità è anche senza alcuna moralità. Poiché per vivere insieme una elementare moralità è richiesta, se ne sta costruendo una superficiale, giustificatrice di ogni falsità dell’uomo. O diamo la verità di natura all’uomo, o mai vi potrà essere moralità per lui. La morale è sempre il frutto della verità. Un uomo privato della sua verità è anche privato di ogni vera moralità. Che l’uomo sia senza vera moralità la storia ogni giorno ce lo attesta e ce lo rivela. Anche nella Chiesa ormai regna questa moda darwiniana. Sono molti coloro che si stanno privando della loro verità soprannaturale e stanno costringendo con ogni arroganza e prepotenza gli altri a pensare come essi pensano. Nessuno deve dimenticare che il martirio cristiano ha un solo nome: sacrificare la via per non sacrificare la verità del proprio essere soprannaturale e naturale. Lasciarsi legare sul rogo per non rinunciare a pensare secondo Dio. Anche in politica è la stessa cosa. Molte decisioni vengono preso perché l’uomo ha venduto il suo pensiero, la sua mente, la sua razionalità ad un altro uomo. Un uomo è uomo finché non si vende il pensiero, la mente, il cuore. Un uomo è uomo, finché pensa con la mente del suo Creatore. Colui che lo ha fatto, gli ha anche scritto nel cuore la vera Legge della vita.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio (Lc 13,36-52).
Nel Vangelo, Cristo Gesù si rivela agli Apostoli nella sua verità di Messia di Dio, non secondo il pensiero degli uomini, ma secondo quanto il Padre ha scritto per Lui nei secoli precedenti. Sul Golgota e nella tomba mostra loro la Parola del Padre compiuta in tutta la sua ampiezza, larghezza, profondità. Nel Cenacolo, la sera della sua Risurrezione, compie un grandissimo miracolo, il più grande da Lui compiuto sulla nostra terra: apre loro la mente alla comprensione delle Scritture. Perché questo miracolo? Perché gli Apostoli devono sapere che Cristo è dal pensiero del Padre e non da se stesso. È del Padre la mente che dovrà divenire la loro mente, la luce che dovrà divenire la loro luce, la verità che dovrà divenire la loro verità. Altrimenti vi sarebbero due menti: quella di Dio e quella di Cristo. Nessuno potrà camminare con due menti. Una sola è la mente che dovrà governarlo e dirigerlo. Quanto opera Gesù nel Cenacolo deve operarlo ogni suo discepolo. Il discepolo dovrà prima manifestare ad ogni altro uomo che lui non è dal pensiero di nessun uomo, perché lui è dal pensiero del Padre. Il pensiero del Padre dovrà manifestarlo compiuto tutto nella sua vita. Infine dovrà aprire con la potenza dello Spirito Santo che agisce in lui e per lui la mente di quanti lo ascoltano o lo seguono, perché comprendano il pensiero di Cristo, che è il pensiero del Padre, perché accolgano Cristo come vero pensiero di Dio per la loro vita. È questa la fondamentale onestà richiesta ad ogni discepolo di Gesù. Dire solo il pensiero di Cristo Gesù, pensiero del Padre. Convincere nello Spirito Santo che quanto lui dice e opera è solo pensiero scritto di Dio. È vero uomo ed uomo vero solo chi vive con il pensiero di Dio. Solo chi vive con il pensiero di Dio può aiutare ogni altro uomo ad accogliere il pensiero di Dio perché costruisca su di esso la sua vita. Spesso è Darwin il nostro maestro e non Gesù Signore. Così agendo, costruiamo un mondo senza verità.
Vergine Fedele, Angeli, Santi, fate che solo il pensiero di Dio governi mente e cuore di tutti.