vangelo del giorno

Ed era per loro motivo di scandalo

3 AGOSTO (Mt 13,54-58)

La Scrittura insegna tante verità. Una però mai dovrà essere dimentica, mai cancellata dalla mente, mai tolta dal cuore. L’origine della sapienza non è nell’uomo, nella sua parentela, nelle scuole che frequenta, nei libri che studia, negli amici che incontra. Solo Dio è la fonte inesauribile di ogni sapienza e si è sapienti solo per un suo dono d’amore. Questo dono va chiesto con grande umiltà, preghiera incessante.

Ogni sapienza viene dal Signore e con lui rimane per sempre. La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni dei secoli chi li potrà contare? L’altezza del cielo, la distesa della terra e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare? Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza e l’intelligenza prudente è da sempre. Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni. La radice della sapienza a chi fu rivelata? E le sue sottigliezze chi le conosce? Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato? La sua grande esperienza chi la comprende? Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. Il Signore stesso ha creato la sapienza, l’ha vista e l’ha misurata, l’ha effusa su tutte le sue opere, a ogni mortale l’ha donata con generosità, l’ha elargita a quelli che lo amano. L’amore del Signore è sapienza che dà gloria, a quanti egli appare, la dona perché lo contemplino. Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona d’esultanza. Il timore del Signore allieta il cuore, dà gioia, diletto e lunga vita. Il timore del Signore è dono del Signore, esso conduce sui sentieri dell’amore. Chi teme il Signore avrà un esito felice, nel giorno della sua morte sarà benedetto. Principio di sapienza è temere il Signore; essa fu creata con i fedeli nel seno materno. Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne, abiterà fedelmente con i loro discendenti. Pienezza di sapienza è temere il Signore; essa inebria di frutti i propri fedeli.

Riempirà loro la casa di beni desiderabili e le dispense dei suoi prodotti. Corona di sapienza è il timore del Signore; essa fa fiorire pace e buona salute. L’una e l’altra sono doni di Dio per la pace e si estende il vanto per coloro che lo amano. Egli ha visto e misurato la sapienza, ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente, ha esaltato la gloria di quanti la possiedono. Radice di sapienza è temere il Signore, i suoi rami sono abbondanza di giorni. Il timore del Signore tiene lontani i peccati, chi vi persevera respinge ogni moto di collera. Fra i tesori della sapienza ci sono massime sapienti, ma per il peccatore è obbrobrio la pietà verso Dio. Se desideri la sapienza, osserva i comandamenti e il Signore te la concederà. Il timore del Signore è sapienza e istruzione, egli si compiace della fedeltà e della mansuetudine. Non essere disobbediente al timore del Signore e non avvicinarti ad esso con cuore falso. Non essere ipocrita davanti agli uomini e fa’ attenzione alle parole che dici. Non esaltarti, se non vuoi cadere e attirare su di te il disonore; il Signore svelerà i tuoi segreti e ti umilierà davanti all’assemblea, perché non ti sei avvicinato al timore del Signore e il tuo cuore è pieno d’inganno. (Sir 1,1-30).

Oggi Gesù viene nella sua patria, in Nazaret. I suoi concittadini conoscono le sue umili origini e si scandalizzano della sua sapienza, intelligenza, saggezza. Non riescono a pensare che sempre, tutto, nella loro storia è opera, dono, elargizione della grazia del loro Dio e Signore. Mai nulla nella loro storia è stato il frutto della loro bravura, lavoro, impegno, dedizione. Mai niente è venuto dall’uomo. Sempre e solo il Signore è stato il Creatore della loro storia. Sempre Lui è stato l’Artefice del loro presente e futuro.

Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

La nostra fede deve poggiare su solide fondamenta storiche. È la nostra storia il terreno sul quale si deve piantare la fede perché produca frutti di bene attuale. Una fede senza storia è inefficace, incapace di condurci ad un vero discernimento. La fede è la storia di Dio con l’uomo, di Cristo Gesù con l’uomo, ma anche è storia di Dio, di Cristo, nello Spirito Santo, con la mia persona. La mia storia deve essere storia di fede ed è dalla mia fede storica che devo attingere ogni saggezza di fede
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Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci un’intelligenza di fede.