vangelo del giorno

L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto

17 AGOSTO (Mt 19,3-12)

L’uomo, nell’atto stesso della sua creazione, è stato fatto ad immagine di Dio, a sua somiglianza, con una vocazione particolare, singolare, unica, che non esiste nel resto della creazione. Deve essere sacramento, segno, strumento, via attraverso cui si manifesta nel mondo il mistero del nostro Dio che è mistero di unità e di trinità.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». (Gen 1,26-28).
L’unità tra uomo e donna che si crea nel matrimonio, non è unità accidentale, periferica, epidermica, solo corporea. È invece unità di essenza, sostanza. In essa si crea una sola carne. Si forma un solo alito di vita. È una unità indistruttibile, perenne. Essa si scioglie solo con la morte. Il matrimonio è il grande mistero della vita. L’umanità intera trae la vita da esso e senza di esso mai vi potrà essere vita.
E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne. Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna. (Gen 2,18-25).
Questa unità però non è separabile da Dio. Si può vivere solo in Dio, con Lui e per Lui. Non appena l’uomo si separa dal suo Dio, all’istante si separa dalla sua donna. Con il peccato manca all’uomo il principio della sua stessa unità. La storia del peccato attesta e rivela lo sfacelo, la distruzione, l’annientamento del mistero del matrimonio.

Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Gesù viene per risanare l’uomo nella sua essenza più profonda. Viene per farlo vero, ricolmandolo di grazia e di Spirito Santo. Viene per riannodarlo nuovamente alla stessa essenza di Dio, rendendolo partecipe della divina natura. Questo rifacimento essenziale dell’uomo dona verità anche al matrimonio, che ritorna ad essere indissolubile. Si ricompone la sola carne. Il mistero ritorna ad essere forma, essenza, fonte di vita. Se però l’uomo si distacca da Cristo Gesù, dalla sua verità, dalla sua grazia, la carne riprende il sopravvento e il mistero è nuovamente distrutto.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con Gesù.