Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi
7 SETTEMBRE (Lc 5,33-39)
La fede è abbandono, vero esodo, autentica liberazione dal vecchio modo di pensare Dio al nuovo modo, che ogni giorno dovrà essere sintonizzato sulla divina volontà. È lasciare gli idoli di metallo, di pietra, di legno, di pensiero per abbracciare la più pura e santa rivelazione che oggi il Signore fa udire al nostro orecchio. Anche la religione di ieri potrebbe essere per noi idolo, se diviene chiusura, ostacolo, perché si ascolti oggi la voce del Signore. In fondo è questa la tematica della Lettera agli Ebrei, invito pressante ad ascoltare la voce di Dio che oggi ci parla attraverso il suo amato figlio.
Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant’anni le mie opere. Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: hanno sempre il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo. Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio. Quando si dice: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, chi furono quelli che, dopo aver udito la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall’Egitto sotto la guida di Mosè? E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant’anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? E noi vediamo che non poterono entrarvi a causa della loro mancanza di fede. Dovremmo dunque avere il timore che, mentre rimane ancora in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. Poiché anche noi, come quelli, abbiamo ricevuto il Vangelo: ma a loro la parola udita non giovò affatto, perché non sono rimasti uniti a quelli che avevano ascoltato con fede. Infatti noi, che abbiamo creduto, entriamo in quel riposo, come egli ha detto: (Eb 3,7-4,2).
Con Cristo Gesù ogni religione finora vissuta deve essere abbandonata: la fede è passaggio dalla voce di Mosè alla muova voce che Dio sta facendo loro udire.
Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». (Gv 8,21-29).
Farisei e scribi del tempo di Gesù fanno di tutto perché Gesù si stanchi e smetta di essere il missionario della nuova voce di Dio. Per loro una sola è la voce di Dio: quella di Mosè. Altre voci loro non vogliono conoscerne. Per loro mai dovranno esistere.
Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
La verità che Gesù ci annunzia è sempre da comprendere, afferrare, capire: o voi travasate tutte le antiche voci di Dio nell’unica eterna immortale voce che è la mia, oppure la vostra religione mai potrà produrre vera salvezza. Sempre la voce di ieri dovrà essere travasata nella verità tutta intera che oggi ci dona lo Spirito Santo di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci in questo lavoro.