A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
30 OTTOBRE (Lc 13,18-21)
Lo stile di Dio è inconfondibile. Crea un solo uomo dal quale proviene tutto il genere umano. Quanto leggiamo nella Genesi è verità. Da un solo uomo tutti gli uomini.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». (Gen 1,26-28).
Chiama Abramo, lui solo. Da Lui nasce il popolo del Signore. All’inizio sono un piccolissimo numero. La storia non ha paura di esso, perché numero esiguo.
Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra» (Gen 12,1-3).
Il Salmo contempla la piccolezza del popolo di Dio, posta sotto la protezione di Dio.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere. A lui cantate, a lui inneggiate, meditate tutte le sue meraviglie. Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto. Ricordate le meraviglie che ha compiuto, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca, voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto. È lui il Signore, nostro Dio: su tutta la terra i suoi giudizi. Si è sempre ricordato della sua alleanza, parola data per mille generazioni, dell’alleanza stabilita con Abramo e del suo giuramento a Isacco. L’ha stabilita per Giacobbe come decreto, per Israele come alleanza eterna, quando disse: «Ti darò il paese di Canaan come parte della vostra eredità». Quando erano in piccolo numero, pochi e stranieri in quel luogo, e se ne andavano di nazione in nazione, da un regno a un altro popolo, non permise che alcuno li opprimesse e castigò i re per causa loro: «Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti». (Sal 105 (104) 1.15).
Cambia la storia, evolvono mentalità e forme dell’esistenza della vita dell’uomo sulla terra. Ciò che rimane inalterato è sempre lo stile del Signore. Lui parte sempre dall’infinitamente piccolo per creare l’infinitamente grande. Inizia dal poco per far il molto. La parabola di Gesù, secondo questo principio, parla del Regno di Dio.
Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Il granello di senapa è piccolissimo. Eppure con il tempo diverrà un grande arbusto. Anche il lievito è ben poca cosa se paragonato alla grande massa della farina. Eppure ha tanta potenza in sé da fermentare ben tre misure di farina. Se non crediamo in questa verità, rendiamo vana tutta la nostra opera. Un solo discepolo di Gesù ha tanta potenza di Spirito Santo nel suo cuore da fermentare di verità evangelica il mondo intero. Uno solo, non due, non tre, non mille persone. Uno solo può essere luce per tutta l’umanità. Deve però comprendere che la trasformazione o la crescita non si compie in un attimo. Occorrono giorni, mesi, anni, prima che l’albero diventi maestoso, prima che il mondo si illumini di una luce nuova. Senza una fede forte in questa verità, ci si stanca, si abbandona, ci si vede perduti, si considera vano il proprio lavoro missionario e di apostolato. Senza una fede robusta nella Parola di Gesù, si rischia la depressione, a motivo dei frutti che non nascono all’istante. Invece con una fede forte si ha anche la pazienza di attendere la maturazione dei frutti.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una fede forte, robusta.