vangelo del giorno

All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua

Ml 3,1-4.23-24; Sal 24,4-5.8-10.14; Lc 1,57-66
23 DICEMBRE

La Scrittura conosce diversi mutismi. Esiste il mutismo frutto del cuore di pietra, incapace di ascoltare la Parola del Signore. Chi non ascolta, neanche può riferire.

Egli disse: «Va’ e riferisci a questo popolo: “Ascoltate pure, ma non comprenderete, osservate pure, ma non conoscerete”. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendilo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito». (Is 6,9-10).

A causa della malvagità del cuore dell’uomo, Gesù si serve del mutismo delle parabole. Queste parlano a chi deve comprendere, non parlano a chi non deve comprendere. Dalla comprensione potrebbe nascere un gravissimo danno per il regno.

Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice: Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca! Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono! (Mt 13,10-17).

Esiste anche il mutismo profetico. Dio non dona più la sua Parola perché il popolo ha deciso di non ascoltare. È questo il mutismo più devastante. Imperano le tenebre.

Allora uno spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi. Egli mi disse: «Va’ e chiuditi in casa. E subito ti saranno messe addosso delle funi, figlio dell’uomo, sarai legato e non potrai più uscire in mezzo a loro. Farò aderire la tua lingua al palato e resterai muto; così non sarai più per loro uno che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli. Ma quando poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: “Dice il Signore Dio”. Chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa di ribelli» (Ez 3,22-27). Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore Dio – in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore». Allora andranno errando da un mare all’altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno (Am 8,11-12).

Quello di Zaccaria è un mutismo che nasce dal suo dubbio, dalla sua fede non immediata. Senza fede nessuna opera di Dio potrà mai essere cantata, narrata.

Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Il cristiano oggi vive di un mutismo a causa delle falsità e delle eresie che infangano la sua mente, il suo cuore, i suoi pensieri. Al posto della verità dalla nostra bocca scorre come un fiume in piena ogni falsità su Dio, su Cristo Gesù, sullo Spirito Santo, sulla Chiesa, sui Sacramenti, sulla misericordia, sulla giustizia, sul giusto giudizio di Dio. Zaccaria iniziò a cantare Dio quando tutte le parole dell’angelo si sono compiute. Noi dobbiamo precipitare nell’inferno per gridare la verità di ogni Parola del Signore?

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ora cantori della verità.