Mentre camminava lungo il mare di Galilea
30 NOVEMBRE (Mt 4,18-22)
Gesù è il re eterno dal regno eterno. La sua missione è eterna. Perché Lui la possa svolgere in sincronia e diacronia universale, possa cioè raggiungere tutti ora, domani e sempre ogni uomo di ogni latitudine il suo solo corpo non basta. Lui, in quanto vero uomo, può essere in un luogo e non in un altro. La missione va svolta nel corpo fisico e non nel corpo spirituale. Potrà anche servirsi domani del corpo spirituale per la missione di salvezza, ma solo in momenti particolari, come sarà per Saulo di Tarso e di tante altre persone da Lui direttamente chiamate e associate alla sua missione di salvezza, redenzione, rinnovamento delle sue strutture umane di salvezza e di redenzione. Ma questi interventi sono nell’ordine straordinario e non ordinario.
L’ordinario della sua missione vuole che altri corpi di carne vengano associati perché la salvezza possa essere data ad ogni uomo. Ma non dovrà essere un’altra missione che si dovrà compiere, ma quella sua. È il suo mistero che si dovrà realizzare nei cuori. Per questo Gesù fin dal primo momento dello svolgimento del suo ministero, chiama gli uomini che domani, quali suoi vicari, suoi eredi della missione, mai però suoi successori – Lui è il Vivente Eterno e non può avere successori, i successori li avranno i suoi apostoli – dovranno mostrare quanto Lui ha compiuto, secondo modalità personali che suggerirà loro lo Spirito Santo. Per questo è necessario che vedano fin dal principio metodi e forme della missione, ascoltino ogni Parola che rivela Dio, Cristo, lo Spirito, l’uomo e le cose secondo verità piena, sappiamo chi è Gesù nella sua Persona, assistano ai suoi miracoli nei quali Lui si manifesta pienamente, siano testimoni della sua morte e della sua risurrezione.
L’ammaestramento degli Apostoli non viene per lettura di un testo o di molti testi. Avviene invece per respiro di vita. Gli Apostoli respirano la vita di Cristo, si nutrono della sua storia, si alimentano di una visione e di un ascolto ininterrotto. È come se si alimentassero di Lui. Questa regola vale anche per ogni vescovo, ogni presbitero. Tutti i presbiteri devono respirare la vita del loro vescovo per essere sua vita, che è vita di Cristo, in mezzo al loro popolo. Se questa respirazione non si compie, l’altro ammaestramento, quello attraverso libri, lettere o altro, a nulla serve. È come se ad un uomo che sta morendo per asfissia si leggesse un libro sulla bontà dell’aria. A nulla serve. Quello muore. Mentre se lo si porta in un fresco bosco, l’aria lo rimette subito in vita. Gli Apostoli respiravano la verità, si nutrivano della visione del loro Maestro. Ogni miracolo li lasciava pieni di stupore e senza parole. Mai Gesù lesse loro la Scrittura. Mai citò loro un solo profeta. Lui mostro Dio, fece respirare Dio, li nutrì di Dio.
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Oggi l’Apostolo Matteo ci narra come furono chiamati i primi quattro Apostoli. Gesù esce dal deserto, dopo la vittoria sulle tentazioni del diavolo, inizia la sua predicazione, passa lungo il Mare di Galilea. Vede due uomini, Andrea e Simone, fratelli, che gettavano la rete in mare. Sono state sufficienti pochissime parole: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Essi subito, lasciano tutto e seguono Gesù. Poco dopo Gesù vede altri due fratelli e anch’essi vengono chiamati, lasciano reti e padre e seguono Gesù. Autore di questa sequela immediata è lo Spirito Santo. È Lui che suscita nel cuore di quattro chiamati una risposta immediata, istantanea. È infatti lo Spirito del Signore che mette in comunione il cuore dei chiamati con il cuore di Cristo Gesù. Questa verità deve rivelare alla Chiesa che se il chiamante non chiama nello Spirito Santo, la risposta mai ci sarà, perché manca la comunione tra i due cuori.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ricolmateci di Spirito Santo.