Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali
29 OTTOBRE (Lc 14,1.7-11)
L’unico posto nobile, eccelso, degno per ogni uomo, nel quale abitare si trova nella Legge del Signore, nella sua verità, giustizia, santità, amore, misericordia, compassione. Chi abita in questo posto, abita nel cuore di Dio, nella sua casa, accanto a Lui, al suo fianco. È l’onore sopra ogni altro onore, la gloria che supera ogni altra gloria. Perché questo avvenga l’uomo deve abbandonare ogni superbia, arroganza, egoismo, ricerca di sé stesso, rivestendosi della più grande umiltà. La sapienza questo chiede ai suoi figli. La vera grandezza di un uomo fruttifica sull’albero dell’umiltà. Più grande è l’umiltà, più eccelsa è la gloria che verrà dal Signore.
Figlio, compi le tue opere con mitezza, e sarai amato più di un uomo generoso. Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore. Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti. Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato. Non cercare cose troppo difficili per te e non scrutare cose troppo grandi per te. Le cose che ti sono comandate, queste considera: non hai bisogno di quelle nascoste. Non affaticarti in opere superflue, ti è stato mostrato infatti più di quanto possa comprendere la mente umana. La presunzione ha fatto smarrire molti e le cattive illusioni hanno fuorviato i loro pensieri. Se non hai le pupille, tu manchi di luce; se ti manca la scienza, non dare consigli. Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male, chi ama il pericolo in esso si perderà. Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni, il peccatore aggiungerà peccato a peccato. Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio, perché in lui è radicata la pianta del male. Il cuore sapiente medita le parabole, un orecchio attento è quanto desidera il saggio. L’acqua spegne il fuoco che divampa, l’elemosina espia i peccati. Chi ricambia il bene provvede all’avvenire, al tempo della caduta troverà sostegno (Sir 3,17-31).
Chi ha il posto nel cuore di Dio – e per noi cristiani nel cuore di Gesù Signore – non ha bisogno di cercare nessun altro posto. Neanche gli serve. San Paolo quando ha trovato il suo posto nel cuore di Cristo Gesù, ha visto tutta la sua scienza antica, tutto ciò nel quale lui credeva, le stesse tradizioni dei padri solo una umile spazzatura.
Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso all’età di otto giorni, della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della Legge, irreprensibile. Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti (Fil 3,4-11).
Gesù non vuole che il cuore degli uomini insegua cose futili, effimere, spregevoli. Vuole sempre che ami e serva dall’ultimo posto. Se poi il Padre suo, il solo che assegna i posti, vuole che qualcuno serva dall’alto e non dal basso, sarà Lui a predisporre ogni cosa. Occupare un posto non assegnato da Dio è grave superbia. Per superbia si può anche occupare, ma da quel posto non si può servire, perché si serve solo dall’umiltà.
Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Nessuno potrà servire dalla superbia. Mancano qualità e doti. Manca il cuore di Gesù.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci sempre l’ultimo posto.