Egli prese la ferma decisione
27 SETTEMBRE (Lc 9,51-56)
Gesù conosce la volontà del Padre sulla sua Persona e anche i tempi e i momenti in cui ogni cosa dovrà essere realizzata. Oggi Lui sa che il tempo di salire sulla croce sta per compiersi e prende la ferma decisione di avviarsi verso il luogo del suo supplizio. In questa decisione è fortemente tentato. Pietro gli è di scandalo. Ma Lui vince con risolutezza e fortezza di Spirito Santo. La sua volontà vive di perfetta comunione con il Padre. Nulla lo potrà trattenere da una perfettissima obbedienza e sottomissione.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!» (Mt 16,21-23).
Che Gesù sia deciso perché il suo olocausto si compia lo attesta anche il Vangelo secondo Giovanni. Prima di entrare nel Cenacolo e rivelare ai suoi discepoli tutto il suo cuore, mostrando loro come si serve e si ama dall’ultimo posto, manifesta a tutta Gerusalemme che il suo cuore è pronto per andare in croce. Lui per questo è venuto. Questo è scritto di Lui. Questo Lui dovrà operare. Lui è dalla Parola del Padre.
Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!» (Gv 12,20-28).
Gesù è fermamente deciso. Lui però non obbedisce al Padre come un martello obbedisce alla mano di chi lo governa. Sarebbe questa solo obbedienza strumentale. Non è questa la sua obbedienza. Lui obbedisce facendo sua la volontà del Padre. È come se andare al supplizio fosse una sua decisione, un desiderio del suo cuore, una scelta del suo amore, la via indicatagli dalla sua sapienza. È questa la vera obbedienza: fare la Parola nostra parola e la verità di essa nostra verità.
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Prima di consegnarsi volontariamente alla morte, Gesù subisce ancora un attacco di Satana. Questi non vuole che Lui vada sulla croce e si serve dell’angoscia per distoglierlo. Gesù non si lascia vincere. Si immerge nella preghiera e diviene forte.
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione» (Lc 22, 39-46).
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci obbedienti a Cristo Gesù.