Maestro, da te vogliamo vedere un segno
18 LUGLIO (Mt 12,38-42)
I veri profeti del Dio vivente hanno come loro unico e solo segno la parola da essi proferita che infallibilmente si compie. La fede è alla parola, poi viene il compimento. Naaman il Siro prima dovette credere nella parola di Eliseo e poi vide il miracolo
Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest’uomo prode era lebbroso. Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele». Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato». Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato. Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato (2Re 5,1-14).
Scribi e farisei invece vogliono sovvertire l’ordine stabilito da Dio. Vogliono prima vedere un segno e dopo essi avrebbero creduto. È evidente che questa è una tentazione per Gesù Signore. Vogliono farlo uscire dalle modalità di Dio, il quale ha stabilito che la fede è alla sua Parola, che è sempre onnipotente e creatrice di vera vita. D’altronde farisei e scribi di segni ne avevano visti tanti, ma con quale risultato? Con la decisione subito dopo presa di uccidere Gesù. Il Signore però non si sottrae a questa loro richiesta e gli dona come segno Giona che rimane tre giorni e tre notti nel ventre del pesce e poi viene rigettato fuori. Così Gesù rimarrà tre giorni e tre notti nel ventre della terra e poi sarà rigettato fuori. Ecco il segno: la sua morte e la sua risurrezione. Questo è il segno dei segni. Essi lo uccideranno e Lui risorgerà. Essi lo sotterreranno nel ventre di un sepolcro e Lui al terzo giorno verrà fuori.
Allora alcuni scribi e farisei gli dissero: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!
Giona non diede alcun segno a quelli di Ninive. Ninive però si convertì perché credette nella Parola. La regina del Sud e Ninive condanneranno questa generazione per la sua insensibilità. Cristo Gesù è umanamente e divinamente più grande. Lui è Dio stesso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di fede vera e pura.