Gesù vide un uomo, chiamato Matteo
1 LUGLIO (Mt 9,9-13)
Gesù non è guidato sai suoi sentimenti e neanche dal pensiero o dal cuore degli uomini. Lui è perennemente mosso dallo Spirito Santo, il quale attinge ogni mozione nel cuore del Padre. Sempre Gesù agisce dal cuore del Padre sotto l’infallibile guida dello Spirito del Signore. Il Padre ha stabilito che Matteo diventi apostolo di Gesù. Lo Spirito lo comunica a Cristo, Cristo immediatamente lo chiama, lo invita a seguirlo. Matteo lascia tutto e si mette alla sequela di Cristo Gesù.
Un pubblicano, uno definito da farisei, scribi e gente comune un pubblico peccatore, viene chiamato perché segua Gesù. Gesù è accolto nella sua casa e siede a tavola. Gli altri pubblicani, tutti coloro che erano giudicati peccatori, si sentono in qualche modo anche loro chiamati. Se Gesù accoglie un peccatore, tutti i peccatori sono accolti e accorrono nella casa di Matteo e siedono a tavola anche loro. Nel cuore di Cristo c’è spazio per tutti. Nel cuore dei farisei e degli scribi non vi era posto neanche per loro stessi, tanto grande era la loro cecità e la non conoscenza del Signore.
I farisei gridano allo scandalo. Il peccatore deve stare con i peccatori e il santo con i santi. Non si possono invertire le regole della religione. Se un santo va con i peccatori, dichiara vana, inutile, non buona la loro religione impostata rigorosamente sulla distinzione e separazione, anzi sulla non possibilità di conversione di quanti si erano allontanati dal loro pensiero. Gesù sa che non può dichiarare falsa la loro religione, o meglio il loro modo di comprenderla e di viverla. Essi erano sempre con le pietre in mano e bastava che una sola pietra fosse lanciata contro di Lui e molte altre pietre sarebbero seguite. La sua saggezza gli fa evitare lo scontro aperto con una immagine semplice, ma assai concreta. Dice semplicemente che i sani non hanno bisogno del medico, ma i malati. Aggiungendo una frase del profeta Osea: Misericordia io voglio non sacrifici. Invitandoli a meditare su questa verità del loro Dio.
Gesù è il medico divino. Il Padre lo ha mandato per curare i peccatori. Se lui vede un peccatore e non lo guarisce, la sua missione di medico non viene svolta. In più: se un peccatore viene da Lui e Lui non gli mostra alcuna misericordia, alcuna pietà, alcuna compassione, di certo non vive la Parola del suo Dio. Un culto sfarzoso, ricco di olocausti e di sacrifici a nulla serve, se poi la misericordia verso l’uomo viene calpestata. Amore per il Signore e amore per l’uomo sono un solo comandamento, non sono due comandamenti. L’uno e l’altro vengono dal cuore del Padre. Chi ha comandato l’offerta dei sacrifici ha anche comandato l’amore per il prossimo.
Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Gesù non parla e non illumina i cuori solo con le parole, illumina, parla, insegna anche con i gesti, con le opere, con il suo stesso modo di relazionarsi con gli altri. Lui non solo chiama Matteo alla sua sequela. Entra nella sua casa e siede a tavola, accogliendo alla stessa tavola, non facendoli sedere ad un’altra tavola, in un’altra stanza, i peccatori che erano venuti a trovarlo, sentendosi da lui accolti. Sappiamo però che Gesù cura i peccatori, liberandoli dalle loro colpe e facendoli vero regno di Dio. Gesù è vero medico. Lui non fascia le ferite, coprendole e facendole andare in cancrena. Lui osserva ferita per ferita e per ognuna offre la cura giusta perché l’uomo possa guarire e ritornare nella vera amicizia e figliolanza con il Padre suo. Se un medico si limitasse solo a fasciare le ferite senza curarle, non sarebbe vero medico.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ricchi di misericordia.