Mentre i figli del regno saranno cacciati fuori
25 GIUGNO (Mt 8,5-17)
La vita pubblica di Gesù inizia e finisce con la testimonianza di due Centurioni Romani. Alla fine, quando Gesù consegna al Padre il suo spirito, il Centurione, vistolo morire in quel modo, dice: “Veramente quest’uomo era figlio di Dio”. Non è un malfattore. I malfattori non muoiono in questo modo. Lui è figlio di Dio, è il Giusto, il Santo di Dio. Lo attesta la sua morte. All’inizio invece il primo Centurione vede Gesù come contempla Dio, il Creatore Onnipotente, l’autore del primo capitolo della Genesi. In quella prima pagina Dio tutto opera con la sua Parola. Lui dice e le cose vengono all’esistenza dal nulla. Gesù dice, proferisce una Parola, e tutto si mette ai suoi piedi. Ogni realtà creata obbedisce prontamente ad ogni suo comando. È sufficiente una sola sua Parola per cambiare l’intero universo. Questo il Centurione ha visto e questo testimonia.
Le due confessioni di fede sulla verità di Gesù vengono dalle rispettive esperienze. L’ultimo Centurione conosceva come muoiono gli uomini condannati alla pena capitale e come reagiscono dinanzi ad ogni altra pena corporale. Gesù invece visse ogni cosa con somma pazienza, preghiera, bontà di cuore. Non una parola disdicevole è uscita dalla sua bocca. Lui non è uomo come gli altri uomini. Lui è diverso. Lui è da Dio. Lui è il Figlio di Dio. Il primo Centurione parte anche lui dalla sua esperienza. Lui è persona di comando. Chi comanda dice solo la parola e chi ascolta è chiamato all’obbedienza. Chi è Gesù? Non è persona che può comandare agli uomini soltanto. Lui può comandare a tutto l’universo visibile e invisibile. Lui ha il governo di tutto il creato. Per questo non vi è alcun bisogno che scenda a casa sua. Lui dice una parola e la malattia scompare. La salute ritorna. Questa è la sua verità. Basta un ordine, un comando.
Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie.
Gesù però non è solo l’uomo dal comando universale su tutta la creazione, è anche l’uomo dall’obbedienza immediata ad ogni comando del Padre suo. Il Padre suo gli ha comandato di prendere su di sé tutte le infermità degli uomini, portarle sulle sue spalle, inchiodarle nel suo corpo sulla croce, toglierle dal mondo. Gesù è l’uomo dall’espiazione vicaria. Lui dovrà caricare su di Lui tutti i peccati del mondo per espiarli, attraverso il suo indicibile dolore, la sua sofferenza. Come la creazione senza alcun ritardo obbedisce a Lui, così Lui obbedisce al Padre. Prende tutto su di sé e sul legno della croce compie l’espiazione di ogni peccato, offrendo il suo corpo in olocausto di redenzione al Padre suo. Questo vale anche per ogni discepolo di Gesù. Chi non è persona dall’immediata obbedienza mai potrà essere persona dal comando in mezzo agli uomini. Non sarà mai ascoltata. Solo chi ascolta Dio potrà essere ascoltato quando parla nel nome del Signore. L‘obbedienza a Dio è tutto per ogni discepolo di Gesù.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci obbedienti ad ogni Parola.