Si avvicinarono a lui i suoi discepoli
6 GIUGNO (Mt 5,1-12)
La nostra vita si compone di due momenti: un prima e un dopo nel tempo, e anche un prima nel tempo e un dopo nell’eternità. Gesù insegna ai suoi discepoli come si vive bene la vita nel prima se la si vuole vivere bene nel dopo sia nel tempo che nell’eternità. Chi pensa che il dopo non sia il frutto del prima, ma che sia un puro dono del Signore, non ha bisogno del Vangelo, né di Cristo, né della Chiesa, né della verità, della grazia, della Parola di cui Cristo è portatore e la Chiesa amministratrice.
Il dopo è il frutto del prima allo stesso modo che la raccolta è il frutto della semina. Se non si semina non si raccoglie e se non si pianta neanche maturano i frutti. Non solo nel bene il prima genera il dopo, anche nel male il prima produce un frutto di male per il dopo. Non solo il Paradiso è frutto del tempo, anche l’inferno eterno è il frutto del tempo. Chi vuole il Paradiso deve portare il tempo nella Parola di Gesù. Chi ama l’inferno può continuare a vivere la sua vita senza alcuna Parola, privo di verità.
Gesù viene. In suo nome ti fa una proposta di vita vera, buona, santa, eterna. Ti promette che il tuo dopo è e sarà sempre un dono del suo amore. Ti pone però una condizione: accogliere e vivere secondo la sua Parola. La sua è un’offerta di vita eterna perenne. Accogli la sua proposta, rimani fedele ad essa, entri nel circuito della sua vita. La rifiuti, vivi secondo i desideri del tuo cuore, rimani nel tuo circuito di morte. Solo l’accoglienza della sua proposta ti trasporta nel circuito della sua vita eterna.
Il Vangelo non è una imposizione, un obbligo, una costrizione. Per il Vangelo non si fa alcuna guerra. Esso è un dono di purissimo amore, anzi è il dono dell’amore eterno del Padre manifestato e rivelato tutto dal cuore di Gesù Signore, testimoniato da ogni fedele discepolo che si è lasciato immergere in questo amore e da esso è stato trasformato nei pensieri, nei desideri, nelle opere. Una verità però va annunziata: chi rifiuta questo amore, rimane nel suo inferno, nella sua non pace, nella sua non vita.
Ad ogni uomo la decisione di accogliere l’amore di Cristo che è tutto nella vita secondo la sua Parola, oppure rifiutarlo. Ad ogni discepolo l’obbligo però di offrirlo ad ogni uomo. Se il discepolo non fa l’offerta di Cristo, lui è responsabile in eterno dinanzi al Signore per tutti coloro che si perdono per mancato annunzio, per omissione del dono. Se invece lui annunzia e l’altro rifiuta, è l’altro che è responsabile della sua dannazione eterna. Il discepolo non è libero di offrire o non offrire. Lui è obbligato.
Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
Qual è la caratteristica delle Beatitudini e in cosa differiscono dai Comandamenti? I Comandamenti sono obblighi da assolvere. Alcune cose si possono fare, altre si devono omettere. Le Beatitudini non sono obblighi. Non dicono cosa fare e cosa non fare. Rivelano che la vita è dal nuovo modo di essere. Manifestano che tutto è dalla nuova natura. È la nuova natura che produce vita nuova sulla terra e nel cielo. Questa nuova natura è un dono di Dio, una creazione del suo Santo Spirito. Se si è nuova natura, si producono frutti nuovi. Se si rimane vecchia natura, sempre si produrranno frutti secondo la carne. Gesù è venuto per creare questa nuova natura. Spetta però all’uomo chiedere che essa gli venga donata. È obbligo del discepolo mostrargliela.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, angeli, Santi, fateci di natura nuova in Gesù.