Ragazzo, dico a te, àlzati!
5 GIUGNO (Lc 7,11-17)
Gesù è il Signore. Il Padre gli ha conferito ogni potere. Non vi è cosa nella creazione che non sia a Lui sottomessa. È sufficiente che Lui dica una sola parola, e tutto avviene secondo la sua volontà. Ogni legge della natura si interrompe, perché ogni elemento di essa si dispone ad una immediata, sollecita, istantanea obbedienza. Lui dice e le cose sono. Lui comanda ed esse avvengono. Lui vuole e tutto si compie. Come il Padre ha manifestato la sua onnipotenza creatrice per amore, così anche Gesù rivela la sua onnipotenza per compassione, pietà, misericordia.
Lungo il tragitto da una città ad un’altra, Gesù incontra un corteo funebre. Si porta al sepolcro un giovane, figlio di una madre vedova. Vedendo la madre del giovane triste, sconsolata, in pianto, Lui sente compassione. Il suo cuore si immedesima con il dolore della donna. Gesù lo vive come se fosse suo quel dolore. Sa quanto esso è pesante per la madre. Le dona una grande consolazione. Si avvicina alla bara, i portatori si fermano e Gesù semplicemente dice: “Ragazzo, dico a te, àlzati!”. Subito il ragazzo si alza e viene consegnato alla madre. Gesù le fa questo grandissimo dono.
La ricaduta del miracolo operato da Gesù è una duplice professione di fede: “Un grande profeta è sorto tra noi”, e: “Dio ha visitato il suo popolo”. Gesù è confessato come grande profeta. In verità Lui è più grande di Elia e ancora più grande di Eliseo, i due soli profeti che hanno risuscitato due bambini. È più grande di loro per le modalità con le quali il miracolo è stato compiuto da Gesù. Con una sola parola, un solo comando. Elia ed Eliseo hanno invece faticato, sudato, hanno dovuto strappare la risurrezione al Padre celeste. La modalità di Gesù ci rivela che Gesù è più grande, è il più grande. La sua è vera onnipotenza, perché il miracolo è stato fatto nel suo nome.
La visita di Dio è sempre apportatrice di vita. Dio visita Sara e lei concepisce nella sua vecchiaia. Visita Anna e lei partorisce Samuele. Visita il suo popolo e in esso ritorna la benedizione. Visita Elisabetta e viene concepito il precursore. Visita la Vergine Maria e il Figlio eterno del Padre si fa carne nel suo seno. Dio scende a visitare il suo popolo nella dura schiavitù d’Egitto e inizia l’ora della sua grande liberazione. Quando Dio viene in mezzo al suo popolo, sempre vi è una grande fioritura di vita. Ora il Signore sta visitando i suoi figli per mezzo di Cristo Signore. La gente vede e confessa.
In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
Ignoriamo per un momento chi è Gesù, se è Dio, il Figlio Eterno del Padre, l’Onnipotente, il Santo, il Giusto, il Salvatore, il Redentore, l’Alfa e l’Omega della storia, il Giudice dei vivi e dei morti, Colui nel quale il Padre ha voluto ricapitolare la sua creazione. Queste cose sono tutte vere. Vediamolo per un istante un uomo che cammina su una strada un poco stanco, accaldato, assetato, affamato. Quest’uomo vede una donna addolorata, triste, inconsolabile. Ha perso il solo ed unico sostegno della sua vita. Lui si ferma, si accosta alla bara e per amore della madre risuscita il figlio. Certo questo gesto può essere solo suo. Lui è il Santo di Dio. Chiediamoci però: quanti gesti di consolazione, speranza, gioia, aiuto, misericordia, pietà, compassione sono nelle nostre possibilità e noi non li facciamo? Eppure sono questi gesti che rivelano la verità del nostro cuore oppure la sua falsità. La vera umanità nasce dalla carità. La vera carità, misericordia, compassione nasce dalla vera fede. Gesù è dalla fede purissima nella sua missione, nel suo ministero, nella sua Persona.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di vera fede e carità.