Chi non è contro di noi è per noi
18 MAGGIO (Mc 9,38-40)
Il solo evento che mi viene in mente dalla Scrittura Antica, come aiuto perché si rifletta e si comprenda bene quanto Gesù vuole significare ai suoi discepoli con le sue parole: “Chi non è contro di noi è per noi”, è la richiesta fatta da Mosè a Sicon, re degli Amorrei. A costui chiese di non schierarsi contro Israele. Ma di essere neutrale, permettendo che si potesse attraversare il suo territorio, pagando anche l’acqua da essi bevuta. Avere contro un popolo, è iniziare una sanguinosa battaglia. Non averlo contro è poter passare liberamente da un luogo all’altro, portando a compimento la missione ricevuta. Purtroppo Sicon si è messo contro Mosè ed è stata per lui la fine del suo regno. Non essere contro è lasciare all’altro piena libertà di azione.
Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, per dirgli: «Lasciami passare nel tuo territorio; noi non devieremo per i campi né per le vigne e non berremo l’acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia finché avremo oltrepassato il tuo territorio». Ma Sicon non permise a Israele di passare per il suo territorio, anzi radunò tutto il suo popolo e uscì incontro a Israele nel deserto; giunse a Iaas e combatté contro Israele. Israele lo sconfisse, passandolo a fil di spada, e conquistò il suo territorio dall’Arnon fino allo Iabbok, estendendosi fino alla regione degli Ammoniti, perché la frontiera degli Ammoniti era forte. Israele prese tutte quelle città e abitò in tutte le città degli Amorrei, cioè a Chesbon e in tutte le città del suo territorio; Chesbon infatti era la città di Sicon, re degli Amorrei, il quale aveva mosso guerra al precedente re di Moab e gli aveva strappato di mano tutto il suo territorio, fino all’Arnon.
Per questo dicono i poeti: «Entrate in Chesbon! Sia ricostruita e rifondata la città di Sicon! Perché un fuoco uscì da Chesbon, una fiamma dalla cittadella di Sicon: essa divorò Ar‑Moab, i Baal delle alture dell’Arnon. Guai a te, Moab, sei perduto, popolo di Camos! Egli ha reso fuggiaschi i suoi figli, e le sue figlie ha dato in schiavitù a Sicon, re degli Amorrei. Ma noi li abbiamo trafitti! È rovinata Chesbon fino a Dibon. Abbiamo devastato fino a Nofach, che è presso Màdaba». Israele si stabilì dunque nella terra degli Amorrei. Poi Mosè mandò a esplorare Iazer e gli Israeliti presero le città del suo territorio e ne cacciarono gli Amorrei che vi si trovavano. Poi mutarono direzione e salirono lungo la strada verso Basan. Og, re di Basan, uscì contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei. Ma il Signore disse a Mosè: «Non lo temere, perché io lo do in tuo potere, lui, tutta la sua gente e il suo territorio; trattalo come hai trattato Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon». E sconfissero lui, i suoi figli e tutto il suo popolo, così che non gli rimase più superstite alcuno, e si impadronirono del suo territorio (Num 21,21-35).
Chi non è contro Gesù, permette che Gesù possa vivere tutta la sua missione di salvezza senza alcun impedimento. Lascia anche che quanti si vogliono convertire a Lui, possano convertirsi e incamminarsi sulla via di un discepolato di salvezza e di redenzione. Quando un uomo non si pone contro gli uomini di Dio, si assume solo la responsabilità della sua salvezza o della sua perdizione, ma non della salvezza e della perdizione degli altri, di quanti per la sua opera contraria non sono giunti alla salvezza. Farisei, scribi, sommi sacerdoti, capi del popolo che si sono opposti a Cristo Gesù sono essi i responsabili anche della distruzione fisica di Gerusalemme e di tutte quelle anime che si sono perse perché da essi ostacolati nel loro desiderio di aderire a Gesù.
Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Come Mosè ha distrutto Sicon, perché non ha voluto rimanere neutrale, così il Signore dovrà distruggere domani tutti coloro che sono divenuti oppositori del suo Figlio Unigenito. Essi sono responsabili della loro dannazione o perdizione eterna, ma anche di ogni altra dannazione e perdizione eterna, frutto della loro azione contraria contro il Messia di Dio. Quanti si oppongono e distruggono l’opera della Chiesa, domani dovranno rendere conto di tutto il male morale e il caos spirituale prodotto dalla loro azione di sabotaggio. Dio benedirà coloro che non si pongono contro Gesù.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli , Santi, fateci interamente di Gesù.