vangelo del giorno

Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

9 MAGGIO (Gv 16,29-33)

Ogni sconfitta dell’uomo è un triste segno. È il segno che Dio non è con lui perché lui non è con il Signore. Nel Primo Libro di Samuele è narrata la caduta dell’arca nelle mani dei Filistei. La gloria di Dio era stata catturata, presa in ostaggio. Israele non era con il Signore. Anche dall’arca il Signore si era ritirato. Era sull’arca per Israele.

In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora Israele scese in campo contro i Filistei. Essi si accamparono presso Eben‑Ezer mentre i Filistei s’erano accampati ad Afek. I Filistei si schierarono contro Israele e la battaglia divampò, ma Israele fu sconfitto di fronte ai Filistei, e caddero sul campo, delle loro schiere, circa quattromila uomini. Quando il popolo fu rientrato nell’accampamento, gli anziani d’Israele si chiesero: «Perché ci ha sconfitti oggi il Signore di fronte ai Filistei? Andiamo a prenderci l’arca dell’alleanza del Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici». Il popolo mandò subito alcuni uomini a Silo, a prelevare l’arca dell’alleanza del Signore degli eserciti, che siede sui cherubini: c’erano con l’arca dell’alleanza di Dio i due figli di Eli, Ofni e Fineès. Non appena l’arca dell’alleanza del Signore giunse all’accampamento, gli Israeliti elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra.

Anche i Filistei udirono l’eco di quell’urlo e dissero: «Che significa quest’urlo così forte nell’accampamento degli Ebrei?». Poi vennero a sapere che era arrivata nel loro campo l’arca del Signore. I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: «È venuto Dio nell’accampamento!», ed esclamavano: «Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. Guai a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l’Egitto nel deserto. Siate forti e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei, come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini, dunque, e combattete!». Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fuggì alla sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d’Israele caddero trentamila fanti. In più l’arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Ofni e Fineès, morirono (1Sam 4,1-11).

Gesù è l’arca perfetta di Dio. Lui non cade nelle mani del principe di questo mondo. Il mondo non lo conquista. Perché? Lui è sempre nella volontà di Dio e Dio è nella sua volontà. Lui è nel cuore del Padre e il Padre nel suo cuore. Lui è nei desideri del Padre e il Padre nei suoi desideri. Poiché il Padre è invincibile, essendo eterna verità e carità infinita. Neanche Gesù cade, nel Padre, per la comunione dello Spirito Santo anche Lui, nel suo corpo, nella sua anima, nella sua volontà, è carità eterna e infinita verità. Mai potrà cadere nelle mani del mondo. Mai il mondo lo potrà rendere tenebra come esso è tenebra, male come esso è male, egoismo come esso è egoismo. L’unità di volontà con il Padre rende Cristo Gesù invincibile del mondo. Neanche la croce riesce a piegarlo. Anzi sulla croce la sua vittoria è perfetta. Lui non è conquistato dal mondo neanche in un piccolissimo pensiero di male o di poco bene. La sua luce è perfetta.

Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Gesù esorta i suoi ad avere coraggio. Lui ha vinto il mondo. Anche loro lo possono vincere. Come essi vinceranno il mondo? Se diventeranno con Lui un solo cuore come Lui è un solo cuore con il Padre, una sola volontà come Lui è una sola volontà con il Padre, una sola obbedienza come Lui è perfetta obbedienza verso il Padre. Come il Padre è forza invincibile di Cristo Signore, così Gesù Signore dovrà essere loro forza invincibile. Questa unità tra Cristo e il discepolo dovrà essere perennemente saldata dal fuoco della Parola vissuta, che non è solo il Vangelo, ma è anche la Parola attuale che rivela qual è la volontà di Dio, che giunge a noi per Cristo Gesù, nella comunione dello Spirito Santo. Se la Parola non ci salda a Cristo, rimaniamo due persone, Lui e noi, e il male ci sequestrerà come i Filistei hanno sequestrato l’arca del Signore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, saldateci a Cristo Gesù.