Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me
22 APRILE (Gv 14,1-6)
La fede in Dio è sempre duplice. È la fede che nasce dalla Parola della Scrittura ed è la fede che nasce dalla Parola attuale di Dio, oggi. Senza la Parola attuale di Dio, la fede nella Scrittura è una fede morta, perché oggi il Signore parla, oggi si rivela, oggi apre nuove strade, oggi si manifesta, oggi chiede che si intraprenda una strada nuova, oggi conduce alla verità piena del suo amore, della sua misericordia, della sua pietà. Oggi realizza il suo disegno di salvezza. La Lettera agli Ebrei vede Cristo Gesù e il suo mistero di redenzione come la Parola che oggi il Signore dice al suo popolo.
Dovremmo dunque avere il timore che, mentre rimane ancora in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. Poiché anche noi, come quelli, abbiamo ricevuto il Vangelo: ma a loro la parola udita non giovò affatto, perché non sono rimasti uniti a quelli che avevano ascoltato con fede. Infatti noi, che abbiamo creduto, entriamo in quel riposo, come egli ha detto: Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo!
Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. Si dice infatti in un passo della Scrittura a proposito del settimo giorno: E nel settimo giorno Dio si riposò da tutte le sue opere. E ancora in questo passo: Non entreranno nel mio riposo! Poiché dunque risulta che alcuni entrano in quel riposo e quelli che per primi ricevettero il Vangelo non vi entrarono a causa della loro disobbedienza, Dio fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo mediante Davide, dopo tanto tempo: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!
Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. Dunque, per il popolo di Dio è riservato un riposo sabbatico. Chi infatti è entrato nel riposo di lui, riposa anch’egli dalle sue opere, come Dio dalle proprie. Affrettiamoci dunque a entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.
Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.
Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno (Eb 4,1-16).
Ora se non vi è fede nel Mediatore della Parola di Dio, non si ha fede in Dio. Per questo Gesù chiede ai suoi discepoli questa duplice fede: fede in Dio e fede in Gesù, fede in Gesù come l’Attuatore, il Rivelatore, il Maestro, il Realizzatore, l’Annunciatore della Parola attuale di Dio, perché la fede non sia nel Dio di ieri, ma perennemente nel Dio di oggi. Ecco perché è importante che sempre vi sia questa duplice fede.
Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
La malattia che uccide ogni fede è la separazione, scissione tra le due fedi: quella nella Parola di ieri e quella nella Parola di oggi. Tutto è dalla Parola di Dio, perché è questa Parola che illumina quella antica e le dona verità. Se la Parola di Dio di oggi è trasformata in parola di Satana, tutta la Scrittura viene trasformata in parola di Satana. Tutto è nel cuore e sulla bocca del ministro della Parola. Se lui dice la Parola di Dio e il popolo crede in lui come vero ministro della Parola del Signore, tutta la Scrittura si vivifica e il popolo viene nutrito di purissima verità. Se la sua parola è parola di Satana, non solo la Scrittura, ma l’intero culto si trasforma in un servizio a Satana. Gesù è stato Parola vivente, attuale di Dio. Possiamo dire noi, di noi, la stessa cosa?
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci parola viva del Dio vivo.