Ma che cos’è questo per tanta gente?
8 APRILE (Gv 6,1-15)
Oltre la manna che era la materia del pane che cadde nel deserto per ben quaranta anni con Mosè per nutrire i figli di Israele, oltre il non esaurimento della pochissima farina e del pochissimo olio, anch’essi materia per le focacce della vedova di Sarepta con Elia, che non sono vera moltiplicazione del pane in senso stretto, di moltiplicazione vera e propria se ne conosce una sola ed è operata da Eliseo, che si è servito di circa venti pani d’orzo per sfamare appena cento persone. Assai poche in verità in relazione al numero, sfamato da Gesù ed anche ai pezzi avanzati che sono stati raccolti.
Da Baal‑Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”». Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore (2Re 4,42-44).
Con Gesù, per ogni cosa che accade per Lui e attorno a Lui, è giusto porsi sempre una domanda: cosa vuole il Signore rivelare di se stesso, degli apostoli, con il gesto della moltiplicazione dei pani. La prima verità è che questo gesto è un segno e di conseguenza non va preso nella sua materialità. Urge che si va ben oltre quanto è accaduto, perché in esso è nascosta una verità che dovrà accompagnare i discepoli per tutto il tempo della loro vita sulla terra, accompagnerà loro e tutti i successori che subentreranno nel loro ministero. Tuttavia vi è anche un significato, una verità immediata, anche questa va accolta all’istante.
La verità immediata è questa: Gesù è superiore ad ogni profeta che lo ha preceduto. Lo rivela la grandezza dei suoi segni. Eliseo nutrì cento persone con venti pani d’orzo. Gesù nutre cinquemila persone, senza contare donne e bambini, con appena cinque pani d’orzo e due pesci e in più si raccolgono ben dodici ceste di pani avanzati, una per ogni tribù di Israele, una per ogni Apostolo. Da Adamo fino a Gesù, passando tutti gli intermediari di Dio, dal Mosè a Malachia, nessuno è più grande del Maestro. Lui è il sommo. Nessuno ha mai fatto cose simili alle sue. La sua grandezza operativa è unica ed anche la grandezza della sua missione è unica e di conseguenza anche la grandezza della sua Persona. La gente comprende questo e lo grida: “Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo”. È il profeta simile, pari a Mosè.
Dopo questi fatti, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
La seconda verità immediata che deve essere colta vuole che non si guardino le cose con occhi della carne, ma con gli stessi occhi di Dio, sempre. Per il Signore creare pane per tutto il mondo e crearlo per una sola persona è la stessa cosa. Non fa alcuna differenza. I discepoli dovranno sempre imitare Cristo Gesù. Vedere Dio come loro provvidenza. Camminare con Dio che sempre ascolta la loro preghiera.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una visione celeste.