Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo
4 APRILE (Lc 1,26-38)
Quando il Signore fece la donna dalla costola dell’uomo, non chiese alcun permesso ad Adamo. Lo colpì con un profondo torpore, vero anestetico divino, gli tolse una costola, con essa formò la donna e la diede all’uomo non come figlia, non come sorella, ma come moglie. Adamo la riconosce come osso dalla sue ossa e carne dalla sua carne. La chiama donna, perché essa è stata tolta dall’uomo.
Dio vuole dare un nuovo inizio alla sua creazione. Questa volta prima crea la donna, la crea assumendo la carne dalla carne dei suoi genitori, la crea però immacolata, purissima, piena di grazia dall’istante stesso del suo concepimento. Ne fa la sua dimora. Abita in Lei. Lei è il suo paradiso vivente. Per formare l’uomo nuovo, Maria non è stordita dal torpore divino. Lei è cosciente, sveglia. A Lei il Signore manda il suo Angelo per chiedere il suo consenso. Lei deve volere e solo se vuole, Dio, per opera dello Spirito Santo, formerà il suo Figlio Eterno nel suo seno.
La distruzione dell’umanità è il frutto della non fede dell’uomo. La ricreazione dell’umanità sarà sempre il frutto della fede. Ma cosa è esattamente la fede? È la consegna del proprio corpo, del proprio spirito, della propria anima a Dio, non per un tempo, ma per tutto il tempo, perché Lui possa operare ciò che vuole attraverso la nostra vita. Possiamo fare un paragone con la polvere del suolo. Come per la creazione di Adamo Dio prese la polvere del suolo ed essa da quell’istante è nelle mani del Signore perché Lui possa “operarla, lavorarla, plasmarla” secondo la sua volontà”, così Maria da questo istante dovrà essere perennemente polvere del suolo nelle mani del suo Signore. Dovrà esserlo per volontà. È questa la differenza tra Maria e la prima materia con la quale Dio ha creato l’uomo. Oggi, per la secondo creazione, questa materia, questa polvere, è Maria, solo se Lei vuole essere perennemente, per sempre, senza mai tornare indietro, polvere nelle mani del suo Signore. Maria si fa polvere con decisione, volontà determinata, assenso immediato e Dio potrà creare da Lei, per Lei, in Lei il suo Figlio eterno, da Lui già generato nel seno dell’eternità.
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Dio forma in Maria, dalla sua carne, nel suo seno, come suo vero figlio, il suo Figlio Unigenito. Il Figlio Unigenito del Padre e di Maria, di Dio come vero Dio, di Maria come vero uomo, viene per essere costituito dal Padre suo Messia, suo Salvatore, suo redentore. Viene per instaurare sulla terra il regno di Dio. Si attua nel Figlio di Dio, che è Figlio di Maria, la promessa che il Signore ha fatto a Davide e anche quella fatta ad Abramo. In Gesù Dio ha deciso di benedire tutta l’umanità, donando ad essa la vita eterna. Ha anche stabilito di dare vita a quel regno antico distrutto dall’idolatria e dal peccato del suo popolo. Questo nuovo regno non passerà da re a re, da padre a figlio. Uno solo è il regno e uno solo è il re. Eterno il regno, eterno il re. Questo Re, scelto e costituito da Dio, godrà dell’immortalità. È questa la novità assoluta di Dio e questo sa fare il suo amore per i figli dell’uomo. Maria dona il suo sì e tutto si compie.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci polvere come Maria.