Hanno portato via il Signore dal sepolcro
27 MARZO (Gv 20,1-9)
Maria di Màgdala di buon mattino si reca al sepolcro. È ancora buio. Vede che la pietra è ribaltata. La porta della tomba non è più custodita. Subito abbandona il luogo, corre, si reca da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava. Le sue parole sono scarne, essenziali: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto”. Ignoti hanno trafugato il corpo di Gesù. Loro, le donne, non sanno dove l’hanno posto. Il sepolcro è di sicuro vuoto.
Maria di Màgdala neanche pensa che Gesù possa essere risuscitato. Immagina un furto del corpo. Glielo fa credere la tomba che per lei è stata profanata. Tutto questo deve farci riflettere. La risurrezione di Gesù in nessun modo può essere invenzione della comunità che faceva capo a Gesù. Tutti pensano Gesù sepolto. Si recano al sepolcro per dare gli onori di rito. Nulla di più. Se avessero creduto nella risurrezione, avrebbero avuto di certo un altro comportamento.
Altro dato certo vuole che il sepolcro sia vuoto. Non è però vuoto né per opera degli apostoli e né delle donne. I primi neanche pensano di aiutare in qualche modo le donne. Le seconde neanche chiedono aiuto. Le unzioni erano lavoro di donne, non di uomini. Tutti e due, apostoli e donne, vedono Gesù morto, sepolto, come tutti gli altri morti e sepolti. Non fanno alcuna differenza. Essi neanche per immaginazione, per fantasia, o per altro procedimento della mente avrebbero potuto creare l’evento.
Pietro e Giovanni corrono. Giovanni giunge prima, si ferma, non entra. Arriva Pietro ed entra. Ciò che vede nel sepolcro attesta che non vi è stato nessun trafugamento. Vi è in esso un ordine divino. Anche Giovanni vede quest’armonia celeste e si apre alla fede nella risurrezione. Non crede per la parola di Gesù, ma per le molteplici profezie della Scrittura. La risurrezione non è un evento cristologico, è soprattutto un evento teologico, non un fatto di Cristo, ma di Dio. Riguarda Cristo ma è compiuta dal Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. Non riguarda coloro che credono, ma anche il popolo del Signore ed ogni altro uomo. Dio ha adempiuto ogni sua Parola sul suo Messia. Cristo è il vero Servo del Signore. Ora per il popolo non vi sono più scusanti. Se non crede in Cristo, se ne assume tutte le sue responsabilità. Avrebbe potuto credere, non ha creduto, non ha voluto credere. Dio ha dato tutti i segni della verità di ogni sua Parola. Nulla deve più dare al suo popolo. Non è più debitore di nulla.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
L’apostolo Giovanni sposta il principio della risurrezione dalla Parola di Gesù alla Parola di Dio. Esso non è un evento privato della storia di Cristo. Non è un fatto che riguarda Gesù e i suoi discepoli, come se fosse evento estraneo a Dio. Essa è l’opera di Dio, perché compimento perfetto di tutte le profezie sul suo Unto. Se la risurrezione è l’opera delle opere di Dio ed essa è vera, verissima, perché attestata dalla storia, il popolo del Signore ha finalmente il suo Messia. Il mondo ha il suo Redentore e Salvatore. La storia possiede la porta della vita. La creazione in Lui riceve la speranza certa della sua rinascita, della vittoria sulla corruzione cui ogni giorno la sottopone il peccato. Essendo opera di Dio, la risurrezione è evento cosmico, essa riguarda il cielo e la terra, gli uomini e gli angeli, la terra e l’universo. Dalla risurrezione nasce il mondo nuovo, nasce il mondo che può divenire luce, che si può liberare dal suo peccato.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Cristo.