Per servire e dare la propria vita in riscatto per molti
24 FEBBRAIO (Mt 20,17-28)
Gesù è venuto per insegnare e mostrare ad ogni uomo come si ama. Per amare secondo verità, giustizia, santità perfetta vi è una sola Legge: obbedienza alla divina volontà, alla sua Signoria, ad ogni sua decisione, al suo cuore, alla sua sapienza. Se l’uomo vuole amare dal suo cuore, il suo non è più amore, perché non è obbedienza. Amare non è fare cose per gli altri. È invece servire il cuore di Dio agli altri. Si serve il cuore di Dio in un solo modo: accogliendolo dalle mani del Padre e ascoltando la sua voce che ci comanda a chi portare il cuore ricevuto e secondo quali modalità darlo.
Se non si ha in mano il cuore di Dio, allo stesso modo di Cristo Gesù, e non lo si dona secondo volontà e modalità indicate sempre da Dio, così come Gesù ci ha lasciato l’esempio, si danno cose della terra o degli uomini, ma questo dono non è amore. Dio non è dato, non è consegnato nella sua verità, nella sua santità, nella sua giustizia, nella sua misericordia, nel suo giusto giudizio, nella sua Parola, nel suo Vangelo, nella sua quotidiana, attuale volontà. Cristo Gesù ci ha amato donandoci, rivelandoci, manifestandoci tutto il cuore del Padre, al quale ha aggiunto il suo cuore crocifisso, in una perfetta comunione di verità e di carità con il Padre nello Spirito Santo.
Quando si ha in mano il cuore del Padre e lo si dona ai fratelli con il cuore crocifisso di Gesù nel nostro cuore, guidati e mossi dalla sapienza eterna dello Spirito Santo, allora possiamo dire di amare veramente i fratelli. Portiamo nella loro vita l’Autore, l’Artefice, il Salvatore, il Redentore di essa. Diamo loro la verità eterna nella quale possono essere veri e la divina carità con la quale possono iniziare ad amare. È evidente che il cuore del Padre solo Cristo Gesù lo possiede ed è gelosamente conservato nel suo cuore crocifisso. A noi l’obbligo di coglierlo ogni giorno, salendo anche noi sulla sua croce, se vogliamo che il mondo possa conoscere il vero amore. Per il mondo oggi amore è il peccato, la trasgressione, l’abominio, la nefandezza, ogni immoralità più immorale.
Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Giacomo e Giovanni, si servono della madre, per dire a Gesù che loro vogliono amare dal loro cuore, non dal cuore del Padre. Vogliono amare secondo il mondo, non secondo Dio. Loro per amare vogliono essere amati, rispettati, riveriti, osannati, acclamati dalla gente. Per questo vogliono avere i posti più alti nel regno di Dio. Gesù li accontenta. I posti più alti possono anche averli, a condizione che essi sappiano che il suo trono è la croce. Accanto alla croce, loro crocifissi con Lui, possono stare bene. Questo è il suo trono, questi sono i suoi posti. Questo il futuro che li attende. Se vogliono altre cose, non spetta a Lui darle. Le altre cose sono o del Padre o di Satana. A Lui Satana aveva chiesto prostrazione adorazione e gli avrebbe dato tutti i regni della terra. A Lui il Padre gli ha chiesto di amare dalla Croce perché quello era il suo posto. Ogni discepolo di Gesù può ascoltare Dio, può ascoltare Satana. Il servizio però cambia. Sulla terra e nell’inferno i posti alti li dona Satana. Dio dona la Croce sulla terra e un trono altissimo nel suo regno di gloria. Ognuno scelga secondo i suoi desideri. Se poi Dio vorrà dare un posto di più grande responsabilità, deve essere solo Lui a darlo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci scegliere la croce.